Parole - Allarme sul ponte, ci sono gli operai

Nel feed di Facebook di tanti biellesi da ieri mattina si è fatto largo il post con il meme-ponte. Perché il ritorno degli operai nel cantiere del viadotto di corso Lago Maggiore prima ancora che lasciar intravedere un esito per gli interventi di “sicurezza”, ha fatto sfogare il senso dell’umorismo di tanti. Che dietro a tutto, nel caso specifico, sembra nascondere anche un po’ di frustrazione dopo quasi un mese di code e cantiere abbandonato. E così largo ai meme. Tipo: “Allarme sul ponte. Persone a piedi. Avvisate le Forze dell’ordine, ma erano operai”.
Ormai è chiaro come da noi il vero tormentone dell’estate sia quello di un cantiere che a non farsi notare sembra riuscirci solo alla sera, ma a causa della scarsissima illuminazione.
Il fatto, poi, che ieri l’altro il sindaco abbia annunciato che gli operai ci saranno anche nei week end ha l’effetto solo di far tacere i più mattacchioni già pronti a ridere sulla ripartenza di venerdì. Dunque, con stupore, tra lamentele di automobilisti e proteste di commercianti, non resta che prendere atto, con viva soddisfazione, della ripartenza, pare non a singhiozzo, di lavori per l’esecuzione dei quali forse sarebbero bastati la metà o due terzi dei giorni previsti, a cui sembra, invece, se ne aggiungeranno due in più.
Ora resta solo il grosso dubbio se a farli riprendere siano state le telefonate all’Anas di Salvini, imbeccato da Corradino, o l’interessamento di Pella tramite uno dei tanti sottosegretari. L’impressione è quella di un dubbio sopportabile per i cittadini, cui, indipendentemente da chi più abbia contribuito, interessa che politici e politica si siano spesi e con un risultato. Non poca cosa anche se lo sblocco dei lavori fosse semplicemente dipeso dall’arrivo di materiali inspiegabilmente prima non disponibili. Ma non pensiamolo questo, tenendoci un dubbio che resterà tale, dunque. Un po’ come quei gialli irrisolti delle calde estati italiane. Che per noi in questi giorni fa il paio con la nuova autoscala dei vigili del fuoco, cui solo l’esame del dna sembra potrà chiarire la paternità. E dire che lì, a pensarci, su quell’autoscala avrebbero potuto salirci tutti senza troppe polemiche. Sicuri che si fossero trovati in troppi per scendere avrebbero potuto chiamare i pompieri.

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