Parole - Con Ferrua tutti d'accordo. Almeno per una volta

Una partecipazione tanto alta e soprattutto tanto unanime, convinta, esuberante, entusiasta a Biella così non la si riscontrava da tempo. Confinata in un post o limitata ad un emoji con il pollice alzato, ma tanto è. In fondo restiamo biellesi. A scuoterci da torpori e arrabbiature è arrivata la riapertura di un locale storico come Ferrua, nel cuore della città. Salutata da un gradimento social, perché ormai quella è la scala di rilevazione di umori e attenzioni, senza precedenti.
Vinti e frustrati da un ponte e dal suo cantiere a intermittenza neanche fossero le luci di Natale; scoraggiati e disillusi di fronte a degli ascensori inclinati che tutti chiamano ancora funicolare come se bastasse per farli funzionare; affranti a avviliti dal comportamento di treni che da noi restano sotto traccia, per usare dei fini tecnicismi come ironia, e soprattutto lamentano sempre ritardi; vessati e impoveriti dal caro benzina e dalla caccia alla stazione più conveniente neanche fosse il gioco dell’oca. Ecco, davanti a tutto questo abbiamo preso una boccata d’ossigeno con la riapertura di un locale che è segno di Biella. E per una volta, non l’ultima speriamo, ha messo d’accordo tutti anche nella voglia di esprimere quello che ha le caratteristiche di un sentimento di soddisfazione troppo spesso sopito evidentemente. L’ideale unione, sintetizzata dallo storico locale datato 1842, di apertura e storicità nostra ha scosso positivamente, concedendoci forse l’idea di vedere quel bicchiere per una volta mezzo pieno e non mezzo vuoto. E non sarà solo perché si tratta di un bar, verrebbe da dire come battuta. Sarà il gran caldo, ma non è poco sapere che una notizia positiva da qualsiasi parte la si guardi è apparsa come tale per tutti. Non così usuale qui da noi, spazientiti e divisi pure da una ruota panoramica. Ma una su un milione ce la concediamo… Tra qualche giorno ce lo canterà anche Alex Britti.

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