Parole - Dal ponte alla super: sempre più difficile

Ho francamente pensato si trattasse di uno scherzo. Non dei migliori per la già minata pazienza degli automobilisti biellesi. Ho letto e riletto l’ordinanza Anas eppure era tutto vero. Perché dopo aver scoperto, mea culpa, che la superstrada non è più la sp 142 var, ma la ss 758 Masserano-Mongrando, non ho più potuto avere dubbi: la nostra “tangenziale” sarà interessata da pesanti lavori che, per quasi un mese, porteranno a percorrere l’arteria nei due sensi di marcia ad una sola corsia da San Giacomo di Masserano a più o meno Vigliano e viceversa.
Immaginando a questo punto che il ministro Salvini nel chiamare l’Anas abbia trovato quantomeno occupato, non so se sia più corretto sorridere o arrabbiarsi ancora. Perché la domanda se fosse opportuno questo overbooking di cantieri sorge spontanea, soprattutto nel momento in cui il mega cantiere del ponte procede con il suo stallo irritante. Diego Abatantuono abitasse nella cintura laniera direbbe “So’ pepplesso!”, Checco Zalone fosse di stanza sotto le valli di Oropa chiederebbe “Ma sono del mestiere?”.
Tecnicamente credo sia accanimento stradale o giù di lì. So che come per il ponte naturalmente anche quello della superstrada è un intervento che andava fatto. E anzi tutti abbiamo reclamato. Già, perché una buona notizia c’è: sostanzialmente si riasfalterà con il catrame nuovo che si porterà via le odiose buche sulle quali si sono immolati gli ammortizzatori delle nostre auto e scagliati gli improperi di un po’ tutti. So che i più preparati diranno che i lavori è preferibile farli tra luglio e agosto. So abbastanza delle spiegazioni tecniche e burocratiche. Ma, almeno un ma, sulla tempistica e l’opportunità di un cantiere che insiste in pratica sulla stessa arteria, quantomeno va concesso in questa nostra estate dove prosegue la sfortunata raccolti punti “cantieri stradali” neanche fossimo al supermercato. Dove però solitamente la merce, a differenza dei materiali per i lavori, non manca mai. Neanche per scherzo.

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