Parole - La risposta variante

Naturalmente, come a moltissimi credo, mi fa piacere la vittoria dell’Italia ai campionati Europei. È un successo sportivo che è arrivato anche attraverso concetti che sembravano sempre più lontani dal mondo del calcio. Il gruppo, i valori, l’amicizia, la voglia di farcela: ecco, questo, più del gioco, che comunque mi è sembrato buono e anche bello della nazionale, mi è piaciuto. E mi piace riassumerlo ancora con un abbraccio, quello nuovo di Mancini e Vialli dopo la partita con l’Inghilterra di ieri, questa volta, a differenza degli altri, arricchito anche dalle lacrime.

Detto ciò, e aggiunto che la giornata sportiva fino all’ultimo rigore della partita di Wembley mi aveva fatto temere che l’erba del vicino fosse sempre più verde dopo il pomeriggio di un comunque immenso Berrettini a Wimbledon, sposto l’attenzione sulle stranezze dell’Italia. Mi auguro che ieri sera l’unico contagio sia stato quello di gioia, di cui effettivamente avevamo bisogno. Me lo auguro per mille motivi. Però non capisco. Va bene la festa, ma la pandemia c’è ancora o no? Il virus derubricato a variante farà paura vera solo nel momento in cui bisognerà mandare i figli a scuola? Credo che le esagerazioni aspettino delle spiegazioni. Siamo quelli che devono mettere sedie e tavoli distanziati anche all’esterno, o peggio la sedia vuota alternata, o quelli che possono strombazzare come neppure i po-po-po del 2006 mondiale?

Domande, domande, domande. Il problema, come spesso succede, sono le risposte. Il variare delle risposte o la variante, vien da dire, delle risposte. Finirà tra qualche mese, magari dopo un’altra ondata, quando alla tivù, come ha detto un mio caro amico medico, uscirà a parlare uno autorevole autorevole che dirà come ci possa contagiare, ma che in fondo il Covid se vaccinati non sarà più pericoloso di un raffreddore. Vedremo.

Chiudo solo, per restare sulla linea di poco sopra, con un’altra question, come direbbero gli inglesi. Ma questa volta locale. Siamo lo stesso luogo che ha chiuso le porte al pubblico del Rally della Lana per evitare assembramenti alle prove speciali e aperto alla festa europea, vero? La metto sul ridere, come ha detto un altro mio amico: che il Lana lo abbiano vietato al pubblico per paura della variante Delta? Già, sembra humor inglese. Quindi, almeno per ieri, una sconfitta.

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