«Pronto il calendario eventi del 2024»

Parla l’assessore Sonia Borin: «Ho incontrato le associazioni e abbiamo pianificato le iniziative fino a Natale»

Associazioni e organizzazioni di volontariato costituiscono una parte consistente nella vita di Cossato. Da poco è iniziato un nuovo anno e, come di consueto, queste realtà si sono incontrate per pianificare gli eventi che animeranno la città per i prossimi dodici mesi. Per approfondire gli sviluppi annuali abbiamo fatto alcune domande a Sonia Borin, assessore alle Attività Economiche. L’assessore ci ha spiegato in che momento si trova Cossatoshop, in seguito a qualche segnale non esplicitamente positivo, verso quale direzione collaboreranno amministrazione comunale ed associazioni ed il futuro che attende i cittadini cossatesi sul piano sociale.

Lei è costantemente in contatto con i rappresentanti delle associazioni del territorio. Cosa si devono aspettare i cittadini per il 2024?

Ci siamo incontrati la scorsa settimana, come di consueto accade annualmente, per pianificare gli eventi che terranno compagnia ai Cossatesi e cercheranno di valorizzare il territorio. Tra i presenti c’erano tutti coloro che hanno aderito anche per il futuro recente ad animare la nostra città, penso alla Fidas, al Gruppo Alpini e a tutti gli altri presenti. Se guardiamo ora al calendario arriviamo già a Natale. Sono confermate molte serate, come la Notte Bianca, la Festa dei Risotti e la CorriCossato. Siamo concretamente giunti alla decisione di aggiungere un evento street food.

Ancora una volta molte associazioni si sono mostrate legate al territorio, è un segnale positivo visti i tempi difficile per le cittadine.

Sono d’accordo. A Cossato non sono poche le realtà che si occupano di volontariato o cercano di valorizzare la città. Tramite questi preziosi gruppi viene a galla il rapporto umano che si crea tra le persone. Gli eventi ed il lavoro che svolgono queste persone sono lo specchio che ci fa capire che i momenti di difficoltà si possono superare.

Al contrario, mancano persone che prendano in mano la situazione relativa alla Pro loco. Di fronte a quale situazione ci troviamo?

La Pro loco, dal mio punto di vista, paga le difficoltà nel fare “squadra” che caratterizzano il nostro territorio. Era stata individuata Ilaria Monteferrario per far ripartire l’organizzazione, poi per motivi personali non è più riuscita a dedicarsi alla causa. Il problema, però, non è la mancanza di una singola persona, serve un’unione di intenti e volontà di mettersi in gioco. Le Pro loco nascevano e nascono da un insieme di persone motivate a valorizzare il territorio. L’ultima volta che si è parlato della Pro loco si è detto di partire da poco, è necessario un piccolo evento per far scattare la scintilla. Logicamente serve anche il sostegno delle persone. Un ulteriore aspetto che ha influito riguarda le normative che oggi rendono più complicata l’organizzazione di una singola festa, penso alle norme antiterrorismo; dalla pandemia tutto ciò è cresciuto.

Un’iniziativa che vincente è legata al progetto della “Shopper che parla”, anche in questo accenno di 2024 è confermato il gradimento?

Fortunatamente piace molto. Le storie che vengono raccontate non richiedono tempo eccessivo per essere ascoltate. La scelta di raccontare usanze ed elementi storici del nostro territorio si è rivelata vincente. Per chiudere il cerchio, conclusi gli episodi, verrà organizzata una camminata a tappe che comprende i luoghi trattati nelle varie puntate. Visto il successo ne abbiamo ordinate altre da consegnare ai venditori ambulanti del mercato; anche loro sono parte della vita commerciale della città.

Recentemente si è parlato di Cossatoshop in chiave non eccessivamente rassicurante. Come ha letto la situazione?

Penso che stiamo affrontando una fase di cambiamento. Come da statuto, il direttivo deve essere rinnovato e si provvederà a cercare una figura che sostituisca ufficialmente Franco Basone – da fine 2022 ha deciso di fare un passo indietro. Ad aggiungersi a questo c’è la questione dei pensionamenti, perché se un commerciante va in pensione automaticamente non rientra più nel direttivo di Cossatoshop: è il caso di Massimo Zambolin de Il Punto Caldo. La difficoltà più grande risiede nel trovare persone realmente disposte ad accettare l’incarico e le conseguenze che esso comporta. Non è un impegno di poco conto.

Cossatoshop ha mutuato l’applicazione CliCoss? Anche questa è in crisi?

Non parlerei di crisi, ma di necessità di valorizzare appieno il mezzo che abbiamo a disposizione. Questa responsabilità non è da far assumere solo ai commercianti, ma molto risiede nella capacità dei Cossatesi di capirne il concetto. Tra le idee per rilanciarla definitivamente c’è l’inserimento di premi al fine di attirare i consumatori.

Cossatoshop è l’associazione dei commercianti, ma anche il DUC (Distretto Urbano del Commercio) riguarda tali attività, qual è la differenza alla base dei loro ruoli?

La differenza è sostanziale: Cossatoshop ha natura giuridica, mentre il Distretto Urbano del Commercio è un’area geografica. Cossatoshop è un comitato nato nel 2015. Nei rapporti che il Comune ha con il commercio ci sono svariati partner: Cossatoshop rientra in quelli di secondo livello. Il DUC è una zona creata e voluta dalla Regione che identifica con confini precisi un distretto all’interno di cui vengono considerati soggetti che possono realizzare attività all’interno di tale area del territorio.

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