Quaregna, Nello Ghione: ex sindaco e Cavaliere della Repubblica

Sindacoo, imprenditore e, da qualche mese, Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.
È la storia di Nello Ghione, storico primo cittadino di Quaregna per tre legislature tra il 1989 e il 2004, e personaggio molto noto non solo in paese, dove è nato 84 anni fa, ma in tutto il territorio. Complice una carriera lavorativa ricca di soddisfazioni che l’ha portato, nel dicembre scorso, a ricevere il prestigioso riconoscimento dalle mani del Prefetto di Biella. Una vita tra politica e sacrifici, di gioie ma anche di dolori nell’amata sfera familiare per la morte, avvenuta cinque anni fa, della figlia Enrica.
«Ero perito tessile quando mi misi a cercare subito lavoro» confida Ghione «ma la chiamata per il servizio militare interruppe il mio obiettivo. L’ingresso in questo mondo è avvenuto comunque alcuni anni più tardi con l’acquisto di alcuni telai grazie ai quali avviammo il primo nucleo dell’azienda legata alla produzione di tessuti di qualità».
Da un piccolo lanificio di provincia, la Tessitura di Quaregna si trasformò, dagli anni Settanta, in un simbolo di efficienza e dell’eccellenza del Made in Italy. «Ho lavorato con tutto il mondo, viaggiando e trovando sempre nuovi stimoli mentre nel frattempo mi sono avvicinato alla vita amministrativa di cui poi ho fatto parte per 44 anni. In ufficio con me,
invece, c’erano le mie figlie, Silvia ed Enrica. Quest’ultima, purtroppo, si è ammalata e ci ha lasciato. Silvia ha portato avanti da sola l’attività quando sono andato in pensione. Fino alla vendita».
Perché nel 2019 la tessitura si è trasformata diventando "La Tela di Penelope", con il passaggio al Gruppo Isaia, una delle icone della sartoria italiana nel mondo. Silvia Ghione è cambiato molto» ammette. «Prima era prevalentemente un’area agricola, quando partii per la naia non c’era rimasta nella squadra con il ruolo di dirigente amministrativo.
Nello Ghione, oggi sposato con Elsa con cui coltiva la passione per i libri e la cucina, ha visto trasformarsi Quaregna anche grazie alla fusione con Cerreto Castello: «Il paese è nemmeno una fabbrica. Quando sono tornato a casa con la prima licenza, quindi stiamo parlando degli anni Sessanta, si stavano costruendo già alcune aziende. Dopo che diventai sindaco ricordo la nascita di quella che poi è diventata l’attuale Manuex. Oggi siamo arrivati ad uno sviluppo enorme, anche sotto il profilo culturale».
Già, perché nel paese con tre Pro Loco si sta riscoprendo molto del passato grazie al lavoro delle associazioni locali. «Ho domandato se fosse possibile unirle ma pare non sia un tema all’ordine del giorno».
«Le racconto una curiosità» dice «in un convegno di molti anni fa organizzato dal CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, ci fu un giapponese che alzò la mano per chiedere di poter venire a rendere omaggio alla tomba di Amedeo Avogadro al cimitero di Quaregna. Un episodio che fa capire come la nostra storia, se ben tutelata e raccontata, può riservare belle scoperte e, perché no, qualche visita di rilievo internazionale».
Orgoglioso di essere stato il primo sindaco «non comunista» del paese: «Anche se la politica dovrebbe stare fuori dai piccoli comuni, la cosa più importante è avere la stima dei propri  concittadini». Ghione si immagina un futuro positivo per Quaregna  Cerreto: «Dopo un periodo difficile complice la pandemia vedo che c’è un po’ di ripresa. Ma guardi che io sono sempre stato un inguaribile ottimista pensando a queste zone. Perché se manca l’ottimismo, manca anche la voglia di lottare».

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