Ritorno alle origini: la lana biellese. Una proposta del lanificio Vitale Barberis Canonico

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Una fibra a chilometro zero, custode di antiche tradizioni che hanno creato un vincolo indissolubile tra uomo, animale e ambiente: è la lana italiana, 100% piemontese, che Vitale Barberis Canonico, ha scelto come nuova proposta la propria linea di tessuti sostenibili H.O.P.E (acronimo di How to Optimize People and Environment).Deriva dai velli delle pecore di razza “biellese”, allevate con il metodo della pastorizia nomade, scandita dai ritmi naturali e dall’alternarsi delle stagioni. Da maggio a settembre le greggi pascolano negli alpeggi ai piedi dei ghiacciai alpini, ad un’altitudine di 2.600 – 2.700 metri, per migrare all’inizio dell’autunno e trascorrere i mesi più rigidi nelle distese erbose della pianura piemontese.Ma non tutte le pecore “biellesi” producono una lana idonea alla filatura e alla tessitura. Rispondono a queste caratteristiche solo le pecore “bionde”, che si distinguono dalle “bianchere” per il vello dai caratteristici riflessi dorati che ricordano la seta.È una lana vigorosa, rustica, dalla finezza ordinaria, che conserva le suggestioni e la fierezza dei paesaggi alpini. Una lana per molto tempo destinata allo smaltimento, ora valorizzata da alcuni pastori che lavorano con grande passione al miglioramento costante della qualità.Vitale Barberis Canonico ha scelto di interpretare questa materia unica nel suo genere in un tessuto da cappotto, dalla mano secca e rustica e dal sapore retrò per la disegnatura a resca e la gamma cromatica derivata dai volumi dell’archivio storico del Lanificio. 

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