Rotary Club: la presentazione delle donazioni all’ospedale dell’Asl di Biella per oltre 150mila euro

Un anno, il 2019/20, difficile. Un anno in cui la parola “crisi” ha assunto significati più severi con contorni netti e palpabili.
Ma anche un anno in cui il Rotary non si è fermato perché il suo ruolo è quello di rispondere agli appelli della propria Comunità.
Il 2019/2020, è divenuto così l’anno in cui la sanità, la ricerca e l’insegnamento si sono caricati ancora di più, di quelle energie necessarie a far funzionare meglio le cose, rafforzando valori di solidarietà e di condivisione.
Il 2020/2021 è l’anno in cui il Rotary Club Biella decide di fare un service per il nostro Ospedale attraverso un Global Grant.
Quella bella iniziativa in cui parte delle sovvenzioni globali sostengono attività internazionali di grande portata, con risultati sostenibili ad alto impatto, per rispondere ai bisogni reali della Comunità.
«Così, in nome di quella tanto evocata condivisione, il Rotary Club di Biella si è messo in moto per rafforzare la propria partnership con altri Club e i Distretti nazionali e internazionali» afferma la dottoressa Adriana Paduos, presidente del Club. «Dopo un’attenta analisi su cosa sarebbe stato utile e cosa avrebbe permesso al nostro Ospedale di ampliare il proprio percorso di eccellenza, abbiamo pensato alla possibilità di acquistare una Colonna laparoscopica 4K. Per tale progetto abbiamo cercato dei Club partner a noi vicini e cioè il Rotary Club di Valle Mosso, Valsesia, Viverone Lago, Rotaract Biella e l’indispensabile club straniero. Menton, in Francia ha accolto la nostra proposta».
Il percorso, non scontato, ha permesso al Club di ottenere il supporto della Commissione Rotary Foundation del Distretto 2031 e del Distretto stesso. Un grosso lavoro che ha permesso di arrivare alla richiesta del Global Grant direttamente alla sede di Evanston dello Stato dell’Illinois ottenendo poco dopo parere positivo.
Come noto la chirurgia addominale negli ultimi trent’anni anni ha subìto un profondo mutamento in direzione di un approccio sempre più mini-invasivo.
In questo contesto generale, la moderna struttura ospedaliera di Ponderano, nell’attuale momento storico, presenta figure professionali riconosciute a livello nazionale per la loro esperienza in ambito di chirurgia laparoscopica, in tutte e le tre discipline che si occupano di chirurgia addominale (chirurgia generale, ginecologia e urologia).
Questo connubio di tecnologia e professionalità sta creando un clima positivo che ha permesso di rendere il nostro Ospedale attrattivo per i pazienti biellesi e di Asl limitrofe, con un conseguente riposizionamento verso l’alto del nostro Nosocomio nel panorama degli Ospedali regionali.
Ciò premesso risulta evidente che le tre discipline che si occupano della cura mini-invasiva di patologie addominali, hanno l’esigenza di rispondere alla crescente domanda di cura, ma anche implementare ulteriormente la qualità delle prestazioni.
Questo strumento consente ai chirurghi la visualizzazione in tempo reale e ad alta definizione del flusso sanguigno nei vasi e nei micro-vasi.
Questa metodica rappresenta l’ultima frontiera della Chirurgia oncologica sia in Chirurgia Generale che in Urologia che in Ginecologia in quanto fornisce in tempo reale “mapping linfonodale” della neoplasia e permette la perfetta visione della vascolarizzazione delle strutture.
«Il Covid-19 – sottolinea il Commissario dell’Asl di Biella avvocato Diego Poggio – ha di certo imposto a tutti noi un cambio di visione e di organizzazione. Per molti versi la crisi ha rappresentato anche un’opportunità per valutare investimenti in strumenti e tecnologie che potranno essere utili in modo stabile anche nel prossimo futuro. Le donazioni del Rotary sono state frutto di confronto e condivisione  e vanno proprio in questa direzione. Grazie per questo gesto di solidarietà e di lungimiranza che ci supporta anche nel favorire ulteriori processi di sviluppo nell’assistenza clinica ai pazienti e nell’operatività dei nostri professionisti».
Una notizia altrettanto importante è che grazie a questa nuova colonna laparoscopica, Biella è stata scelta come uno dei quattro centri di riferimento nella prima sperimentazione al mondo per lo studio del linfonodo sentinella nel carcinoma dell’ovaio iniziale. La struttura complessa (Sc) ostetricia e ginecologia dell’ospedale degli Infermi, diretta dal dottor Stefano Uccella, è stata designata nel novero dei 4 centri che effettueranno la sperimentazione del linfonodo sentinella nel carcinoma dell’ovaio iniziale. Si tratta della prima sperimentazione prospettica multicentrica al mondo e il centro di Biella è stato scelto grazie alla elevatissima esperienza chirurgica del suo team di ginecologia oncologica.
Oggi grazie al Rotary, l’Asl Biella ha una nuova attrezzatura. La prima in Italia e una delle pochissime al mondo con tale tecnologia. I professionisti e la popolazione di Biella hanno quindi da oggi a disposizione una nuova arma per combattere una delle malattie neoplastiche più temute.
«Ancora una volta il Rotary si è messo in moto: la stessa squadra ha pensato ad un nuovo presidio questa volta per la rianimazione» riprende la presidente dottoressa Adriana Paduos, «con l’acquisto di 4 Letti Multicare con basculamento laterale o tilting laterale fondamentale nei Reparti di Terapia intensiva per la cura del paziente critico».
Questo sistema trova applicazione nella terapia per prevenire le complicanze a carico polmoni, drenaggio posturale. «Un Letto Bariatrico serie Botero (portata 400Kg) con telaio portante dotato di apposite sedi rinforzate per l’inserimento di asta sollevamalato ed innesti per l’asta flebo. Donati all’Ospedale dal Rotary Club Biella con i club di Valle Mosso, Valsesia, Viverone Lago e Menton. Con il contributo della Rotary Foundation».
Conclude la dottoressa Adriana Paduos: «La pandemia di Covid-19 non ha fatto sconti a nessuno. Non sono mancate le emozioni in questi mesi e neppure momenti convulsi e critici, anche per chi era fuori dall’Ospedale, perché trovare fondi, si sa, non è mai semplice, tuttavia la nostra è una grande famiglia che sa rispondere quando è necessario. In un anno così difficile e critico abbiamo messo in moto una macchina di solidarietà imponente, riuscendo a reperire alcool e mascherine quando era impossibile trovarle ovunque e siamo riusciti a fare donazioni all’Ospedale per oltre 150.000 euro. La generosità è una preziosa chiave che apre alla speranza di una salute sempre più tutelata e protetta».

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