Scuola decimata dal virus: assente il 20% degli studenti

Era ampiamente previsto: in classe le assenze riguardano in media il 20 per cento degli allievi ed è simile anche la percentuale di insegnanti che non si sono presentati. Succede un po’ in tutto il Biellese con punte di banchi vuoti che arrivano al 30 per cento nelle classi dei più piccoli. La diffusione della variante Omicron con la quarantena in caso di positività o di contatto diretto con un positivo ha decimato la popolazione scolastica. I presidi hanno trascorso la prima giornata dopo le vacanze a riorganizzare le classi, a coordinare le procedure per attivare la Ddi (Didattica digitale integrata) che permette a chi è a casa di assistere alla lezione mentre i compagni e il prof sono in classe. In molti avrebbero preferito un avvio di anno direttamente in Didattica a distanza, come ad esempio Gianluca Spagnolo, dirigente del Liceo “G. e Q. Sella”: «Ero dell’idea di sospendere per dieci giorni, due settimane. La situazione attuale della nostra scuola è di 200 ragazzi a casa su 994 (il 20 per cento) di questi i positivi sono più di 50, quindi per qualche giorno non ci saranno. Gli insegnanti assenti sono 19 e la metà ha il Covid. Del personale Ata sono assenti in 6 su 38. E temo che la situazione non potrà che peggiorare nei prossimi giorni». Analoga la situazione al Liceo “Avogadro”. Il dirigente Dino Gentile spiega: «Abbiamo registrato 237 studenti assenti su 1151, quindi il 21 per cento del totale. Gli insegnanti a casa sono 24 su 131 (il 18 per cento); gli Ata 8 assenti sono 8 su 51 (il 16 per cento): posso dire che comunque la situazione sotto controllo. Nei tempi in cui si presentava la classica influenza stagionale i numeri non erano poi così differenti da questi. In questa settimana le assenze ci preoccupano meno perché di solito impieghiamo i primi giorni dopo il rientro dalle vacanze natalizie per il recupero e il potenziamento delle competenze, in attesa della pagella del primo trimestre».
Raffaella Miori, preside dell’Istituto “Bona” e dell’Istituto comprensivo di Valdengo spiega che è stato un inizio complicato: «Oltre ai ragazzi effettivamente malati, tante assenze sono dovute all’obbligo di quarantena perché in casa c’è un parente positivo: per tutta la mattina sono arrivate le mail dei genitori che spiegavano la situazione. Avvieremo subito la Dad per le classi in cui ci sono tre o più ragazzi in quarantena. A dire il vero avrei preferito iniziare direttamente in Dad. Meglio la certezza della didattica a distanza che l’in- certezza di questa situazione…».
Al Bona si parla del 25 per cento di assenti tra gli allievi e del 18 per cento tra i docenti. All’I. C. di Valdengo è a casa il 26 per cento dei ragazzi a Piatto il 32 per cento. «Ho notato che le assenze sono maggiori tra i più piccoli di elementari e infanzia, dove le percentuali salgono ancora». Stefania Nuccio è dirigente scolastica a Cavaglià e Mongrando: «Abbiamo tra- scorso la mattinata a gestire le difficoltà e le sostituzioni degli insegnanti» spiega «non sappiamo se sono tutti ammalati o se alcune famiglie hanno scelto di non mandare a scuola i figli per evitare il contagio, vista la diffusione di questi giorni. Qualche problema c’è stato, dovendo sostituire tanti insegnanti. A Mongrando gli assenti tra i ragazzi sono quasi il 24,8 per cento, e il 17 per cento tra i docenti. A Cavaglià va un po’ meglio: i ragazzi a casa sono il 15 per cento».

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