Shoah: il ricordo con le fiaccole per restare umani

Sabato alle 17 per celebrare il Giorno della Memoria l’iniziativa lungo le vie del centro storico di Biella

Di seguito pubblichiamo lo scritto a firma di Domenico Cipolat, coordinatore della rete di “Luminosa”.

27 gennaio, Giorno della Memoria, è una data significativa per la rete di Luminosa che nasce proprio con la fiaccolata del 25 gennaio 2020 e subito indica come traccia di riferimento “ricordiamo per rimanere umani e liberi”.

Ricordare e rimanere, due verbi che ci impegnano a usare uno sguardo doppio. Il primo, rivolto al passato, per non dimenticare, il secondo rivolto al presente, sapendo che proprio la memoria è lo strumento che ci deve consentire di “rimanere umani e liberi” e ci deve aiutare a costruire un presente e un futuro diverso: questo il senso e la natura di Luminosa. Guardare il presente significa prendere atto, lucidamente, che le decine di conflitti in corso nel mondo, non ultimi quelli in Ucraina e in Medio Oriente, altro non sono che la negazione di quel desiderio di “rimanere umani e liberi” che auspichiamo. In particolare i tragici fatti recenti del Medio Oriente ci lasciano increduli ed esterrefatti.

Non possiamo fare finta di nulla. Su questi temi si è sviluppata una riflessione interna alla rete di Luminosa. Siamo perfettamente consapevoli che i conflitti in corso sono il risultato di complicate vicende storiche e sociali e in questo complesso “caleidoscopio” ognuno può trovare il proprio “punto di vista”, ma abbiamo preferito accantonare i distinguo che ci avrebbero disunito e trascinato in inconcludenti polemiche, privilegiando la ricerca di punti aggreganti, concordando al termine che la fiaccolata del 27 gennaio Giorno della Memoria si sarebbe fatta e la si sarebbe “proposta” come “momento di riflessione”. Sarà una fiaccolata, sobria, silenziosa, lo slogan sarà “Ricordiamo per rimanere umani e liberi”, si svolgerà sabato 27 gennaio partendo alle 17 da piazza Curiel per andare a concludersi in viale Matteotti. Per Luminosa il simbolo di riferimento saranno le bandiere della Pace. Ci sarà una sola lettura, la poesia di Primo Levi a cui seguirà una breve riflessione condivisa dalla rete di Luminosa. Dopo le parole di Primo Levi che in prima persona ha vissuto l’orrore della Shoah preferiamo il silenzio. Un silenzio che ci accompagnerà durante questo nostro camminare per le strade di Biella per fare memoria rimanendo liberi e umani. Ma un silenzio che è un grido muto. Un grido che vuole fare memoria ma non può essere indifferente agli orrori del presente.

Non si può cancellare l’orrore del 7 ottobre, ma si può fermare la strage a Gaza. Rivendichiamo il diritto e il dovere di guardare la guerra sempre dal punto di vista delle vittime, perché sono loro l’unica certezza di ogni conflitto. La protezione dei civili, senza distinzione di nazionalità, residenza o religione, e degli ospedali, deve essere il primo obiettivo di un’azione diplomatica della comunità internazionale e delle forze della società civile. Per questo il nostro è un grido che invoca una tregua dei conflitti. Tregua come primo passo verso la pace. Pace che si deve coniugare con i diritti umani e fondare sul riconoscimento della dignità delle persone.

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