Sordevolo, addio Otelchi! La scomparsa di Giovan Battista Pollono
Una parte importante e significativa della storia di Sordevolo se n’è andata per sempre con la morte di Giovanni Battista Pollono (a lato in una vecchia foto con il figlio Andrea), conosciuto in paese come Otelchi, mancato lunedì all’affetto dei suoi cari. Custode della chiesetta di Verdobbio, dove la sua salma ha trascorso la notte prima del funerale, è stato parte integrante della Passione di Sordevolo, oltre che presidente dell’asilo, consigliere e assessore comunale. 85 anni, Pollono era a tutti gli effetti il factotum della comunità sordevolese, che l’aveva adottato molti anni fa e della quale è diventato una vera e propria istituzione. Originario di Biella Piazzo, si era trasferito a Sordevolo dopo le nozze con la moglie Silvia, nata proprio nel paese della Valle Elvo. Esperto e appassionato di tecnologia, iniziò a lavorare molto giovane all'Olivetti, al tempo di Adriano Olivetti.
«All’inizio era un semplice elettricista» ricorda il figlio Andrea «poi riuscì ad affermarsi per le sue qualità e per quella voglia di conoscere ed esplorare le novità che l’ha sempre contraddistinto. Così l’azienda decise di puntare su di lui, lo fece studiare lo promosse responsabile del- l'assistenza tecnica del Nord Piemonte e Valle d'Aosta. L’impegno per il lavoro fu tale che Olivetti gli diede anche la prestigiosa spilla d'oro per meriti speciali».
Il figlio Andrea racconta anche della sua vita extra lavorativa: «Andò in pensione ancora molto giovane, a 56 anni. Così decise di dedicare il proprio tempo alla sua comunità adottiva e, anno dopo anno, si impegnò dove più c’era bisogno.
Per 30 anni ha “guidato” la Fondazione dell'asilo infantile Istituto Ambrosetti e per molto tempo ha lavorato nello staff della Passione, sia come componente del consiglio direttivo, sia come addetto luci e audio in cabina di regia». Senza dimenticare la passione per la musica: è stato infatti un valente corista della Genzianella. E la sua partecipazione alla vita amministrativa del paese, per tre legislature prima consigliere poi assessore del sindaco Piefrancesco Nicolo negli anni ‘90.
Uno degli amministratori storici di Sordevolo, Riccardo Lunardon, lo ricorda così: «La qualità di una persona non si misura certo dal “rumore” delle sue parole, né dal rango sociale, né da quanto appare. Ma dalla sostanza e da ciò che concretamente fa per la sua comunità. Giovanni Battista era così, un uomo umile, gentile, sempre disponibile ad aiutare il paese e i concittadini, ma senza mai volere su di sé le luci della ribalta. È grazie a lui e all’ex sindaco Nicolo se vennero realizzate le prime tribune fisse dell’anfiteatro. Un esempio di lealtà e dedizione». Anche il primo cittadino Alberto Monticone ha voluto ricordare Otelchi: «Sordevolo perde una parte importante della propria storia, un uomo che in silenzio e senza clamore ha saputo lavorare per migliorare l’immagine della comunità».
Infine, il ricordo dell’associazione Teatro Popolare di Sordevolo: «Lo ricordiamo con affetto per il fattivo contributo dato all’allestimento della Passione» spiega il presidente Stefano Rubin Pedrazzo «sia in ambito organizzativo come componente del consiglio direttivo, sia come addetto luci e audio in cabina di regia dove sapeva esprimere le sue abilità e la sua passione per le innovazioni tecnologiche. Ha sempre messo a disposizione le sue competenze e la sua voglia di fare con umiltà, impegno, dedizione, in modo silenzioso ma efficace. E da buon testimone della Passione, ha saputo tra- smettere e infondere nel cuore di tutta la sua famiglia l’importanza del significato di questa antica tradizione, tant’è vero che i suoi due figli e nipoti sono fedeli partecipi alle edizioni della rappresentazione».
Giovanni Battista Pollone lascia la moglie Silvia, i figli Elisabetta con Alessandro e Stefano, Andrea con Angela, Federico e Alice. Il Santo rosario è stato recitato martedì sera nella chiesa di Verdobbio, a Sordevolo. I funerali, affidati si sono svolti mercoledì mattina, partendo dalla chiesa parrocchiale del paese.
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