Stefano Ceffa, il sindaco che si fa crescere i capelli per donarli ai malati di cancro

Il sindaco di Bioglio Stefano Ceffa prima... e adesso con il suo nuovo look.

Stefano Ceffa, sindaco di Bioglio da quasi tre lustri, è tra i primi cittadini più “smart” del Biellese: 49 anni, docente nelle scuole superiori Cnos-Fap di Vigliano, presidente del Cissabo Cossato, maestro del coro diocesano inter-parrocchiale, e, soprattutto, generatore instancabile di iniziative per il proprio paese. Tanta premessa per dire che Stefano Ceffa è molto conosciuto, che è seguito sulle pagine Facebook da quasi 4mila amici, e che un po’ come accade per i Ferragnez, sia perdonata l’iperbole, la sua vita privata è ormai pubblica: «Sei malato?». «Stavi meglio con i capelli corti». «Perché non li tagli?», eccetera eccetera.  È per questo motivo che, a “collo storto” è stato quasi costretto a spiegare il perché da qualche mese gira con una chioma fluente da far invidia al Baglioni prima maniera. «Allora sveliamo il segreto» dice. «Ormai me lo chiedono in millemila: perché ti fai crescere i capelli?». In un villaggio globale dove ognuno è autorizzato a farsi i fatti degli altri, il sindaco si è sentito in dovere di “giustificare” il suo nuovo look. «Non è estetica e si capisce» scherza postando una foto con i  capelli alla paggetto. «Non è giovanilismo, né regressione adolescenziale. Non è un voto, né un conto alla rovescia verso la fine del mio mandato da sindaco». Precisato ciò che non lo spinge a fare il codino, spiega: «Crescono per essere donati e diventare parrucche per i malati oncologici. Alla mia età ho capito che la mia testa serve a poco, ma a farci crescere i capelli funziona ancora. Mistero svelato. Fatelo pure voi». Come nasce l’idea di diventare “donatore” di capelli? Continua il sindaco: «In verità per me in modo molto semplice. Nell’istituto in cui insegno italiano c’è un corso triennale di acconciatura. Con gli studenti abbiamo svolto ricerche e letto che le associazioni come ad esempio la Lilt cercano capelli da trasformare in parrucche per i malati che li perdono dopo la chemioterapia. Così ho pensato che non mi sarebbe costato nulla farmeli crescere, per poi tagliarli quando raggiungeranno una lunghezza tra i 25 e i 40 centimetri. So quanto sia angosciante per una famiglia affrontare i problemi di salute di un proprio caro, e se un piccolo gesto può migliorare anche solo un po’ la convalescenza di un malato, posso ben sopportare qualche curiosità e un paio di sfottò». Con tre chili di capelli si crea una parrucca. «Non so se riuscirò ad arrivare ai 40 centimetri» conclude Stefano Ceffa «perché quando in casa faccio la coda di cavallo o metto il cerchietto i miei tre figli si scatenano, anche se con affetto perché condividono l’obiettivo finale. Ma ce la metterò tutta e li farò crescere finché sarà necessario».
DONATA BELOSSI

© RIPRODUZIONE RISERVATA