Ternengo, l’ultimo saluto allo storico sacrestano Remigio

«La parrocchia di Ternengo ha perso uno dei suoi angeli custodi; è mancato Remigio Martini, storico sacrestano e custode della chiesa, amministratore parrocchiale e membro del coro parrocchiale fin dalla sua nascita». Con queste parole Matteo Colongo Tallia, di concerto con il parroco don Luigi Tajana e a nome della parrocchia di Sant’Eusebio, ha reso nota la scomparsa di una persona molto amata e stimata da tutta la comunità. Remigio Martini, di anni 88, ha lasciato nel dolore la moglie Eleonora Simbula, il figlio Alberto con la moglie Cristina Gili, la sorella Iones e famiglia, le cognate Angela e Cecilia con le loro famiglie, nipoti, pronipoti, cugini, parenti e amici tutti. I funerali si sono svolti ieri, giovedì 17 agosto, nella chiesa parrocchiale di Sant’Eusebio e il suo corpo è stato tumulato nella tomba di famiglia nel cimitero del paese. «Da decenni» ricorda Colongo Tallia «Remigio ha affiancato i parroci nella gestione della parrocchia, nella cura della chiesa; dalle piccole riparazioni fino alla pulizia, l’apertura e l’accoglienza a chi veniva a celebrare Messa da fuori; ha sostenuto e affiancato il nostro parroco don Luigi Tajana, in questi anni in cui sono state fatte parecchie opere di restauro, seguendo le varie imprese che si susseguivano e occupandosi di loro con un’attenzione quasi paterna. Da sempre è stato membro e sostenitore della cantoria parrocchiale dove, finché ha potuto, ha preso parte a tutte le prove senza mai assentarsi. La sua precisione lo portava a custodire la chiesa con un amore quasi “maniacale” sempre in compagnia della sua amata Eleonora. Ogni angolo e ogni oggetto ricordano il suo passaggio. La parrocchia lo ricorda per la sua opera assidua e silenziosa, senza mai cercare la visibilità, ma sempre e solo il bene, la bellezza e la cura per un qualcosa a cui Remigio ha dato tantissimo.
La comunità parrocchiale è vicina alla moglie Eleonora e al figlio Alberto con Cristina». La cantoria gli ha reso omaggio durante il Santo Rosario, con qualche canto, anche in virtù della sua passione per la musica che coltivava insieme al figlio Alberto. «Personalmente dopo tanti anni trascorsi con lui a collaborare lo ammiravo per la sua presenza e perseveranza nel servizio che faceva» conclude Colongo Tallia. «Era impossibile fare qualcosa in chiesa senza di lui, sempre disponibile negli orari più disparati, sempre con quel fare paterno che non ti faceva sentire solo, per un canto da condividere, un lampadario da pulire piuttosto che una celebrazione da preparare o per un momento più confidenziale dove ci si scambiava pensieri e opinioni. Grazie di tutto Remigio! Mancherai... ma Ternengo ha da oggi un angelo custode in più».

© RIPRODUZIONE RISERVATA