Una vita tra gli abissi per pescare il corallo

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Ad Alghero li chiamano «miracolati». Si riferiscono ai corallari, i pescatori di corallo. Sono pochissimi, perché la Sardegna concede le licenze con il contagocce, e sempre più rari perché il mestiere comporta molti rischi e spesso gravi conseguenze per la salute.

A ogni tarda primavera Angelo Coda Bardot, da più di trent’anni, lascia Candelo, il paese in cui vive, per raggiungere Alghero. «È qui che crescono i coralli più belli al mondo. Quando ho iniziato io, nel 1984, eravamo 36 corallari. Oggi sono rimasti in pochi a scegliere questo lavoro. Su 25 permessi ne vengono effettivamente firmati non più di una dozzina: non c’è più nessuno che vuole fare il corallaro, ci sono troppe restrizioni».

Angelo Coda oggi ha 74 anni.

La sua storia è pubblicata su Il Biellese del 1 giugno.

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