Valle Mosso, chiude anche l’ultima edicola

Il negozio è bellissimo, moderno e super attrezzato, edicola, cartoleria, libreria, articoli da regalo, giocattoli, eppure chiuderà i battenti entro (se non prima) il prossimo settembre. La proprietaria storica del negozio di Valle Mosso Raffaella Aiolfi sta cercando di vendere l’attività «ben avviata da 35 anni, ottima clientela. Trattativa in privato presso il negozio in corso Roma 16». L’attività, che già fu dei genitori di Raffaella, e che in paese è quasi un’istituzione come il municipio o la banca, per mezzo secolo ha servito intere famiglie, libri di testo, giocattoli, e giornali. Da quando due mesi fa ha chiuso i battenti l’altra storica edicola di Mirco Banzi, il negozio di Raffaella è rimasto l’unico a garantire il giornale “fresco” tutti i giorni. Se l’attività non sarà rilevata da qualche operatore di buona volontà per Valle Mosso si aprirà un “buco” nei servizi non di poco conto. Raffaella, raggiunta al telefono, conferma la vendita e annuncia di aver già iniziato i saldi per liberarsi della merce entro i prossimi mesi. «Mi scusi, non riesco a stare molto al telefono perché in negozio ho tanti clienti. Sono un po’ sorpresa dall’afflusso, ma va bene così, almeno non avrò giacenze». Il negozio lavora bene, e, come nel caso dell’edicola della stazione, è l’età che avanza a indurre i titolari a voler vendere l’attività, o in seconda istanza, semplicemente a chiudere. Mirco Banzi, nell’ultima intervista al Biellese, aveva ammesso che in due anni nessuno si era presentato per rilevare l’edicola-tabaccheria-rivendita biglietti Atap. Così, stanco di aspettare un potenziale acquirente, a gennaio ha abbassato la saracinesca ed è andato in pensione. Anche Raffaella dichiara di non aver ricevuto ad oggi alcuna richiesta, e che quindi si prepara a chiudere e basta. «Sono veramente dispiaciuta» commenta il vicesindaco di Valdilana Cristina Sasso «Frequento da sempre il negozio di Raffaella, fin dai tempi in cui c’erano i suoi genitori, e spero che qualche giovane coppia si faccia avanti e continui l’attività che è anche un servizio per tutto il paese».
Di nuovo si parlerà di un paese che muore, che può fare l’amministrazione comunale per invertire il trend? «Abbiamo aperto un tavolo di confronto con tutte le categorie commerciali e sindacali della provincia, e avviato la creazione di un Distretto del commercio da istituire con la Regione. Ci siamo riuniti a febbraio e ci ritroveremo a marzo. Ma i tempi non sono brevi, le risposte non immediate, e non si può arrestare l’invecchiamento della popolazione». Poi il vicesindaco lancia una sfida: «Subito si potrebbe fare una cosa, e la possono fare le persone che si lamentano della chiusura dei negozi: rinunciare a qualche acquisto on line, e a qualche girata nei centri commerciali, per privilegiare i negozi di vicinato, di cui ci accorgiamo solo quando chiudono. Ma capisco che si dovrebbero invertire le  ode, e anche questo non è scontato».
DONATA BELOSSI

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