A Veglio i carabinieri scoprono una stalla "cimitero di animali" con carcasse e scheletri. Foto

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È stato un cane, scappato ad un escursionista, alla fine del mese di aprile, a consentire la macabra scoperta che ha immediatamente indotto un turista ad effettuare la segnalazione alle Forze dell’Ordine. Così i Carabinieri Forestali ed il Servizio Veterinario dell’Asl di Biella hanno fatto accesso in una stalla, in stato di abbandono, nel Comune di Veglio per individuare quello che, a tutti gli effetti, è risultato essere “un cimitero di animali”. Il ritrovamento di una trentina di scheletri di ovicaprini, le carcasse di un bovino e di un cane evidenziavano infatti, si da subito, una morte avvenuta quasi contemporaneamente degli animali da reddito e da compagnia, di cui erano rimaste solo le ossa e qualche ciuffo di pelo. Lo stato dei luoghi permetteva di definire come tali morti fossero avvenute da parecchio tempo: le ossa disposte in modo tale da indicare che gli animali erano stati legati e lasciati morire senza cibo e senza acqua in un’atroce sofferenza ed il solo cane libero di circolare e quindi nella possibilità di tentare la sopravvivenza, cibandosi degli stessi capi che fino a poco tempo aveva accudito. Le indagini, svolte dai Carabinieri della Stazione Forestale di Pray e del Nipaaf Carabinieri Forestali del Gruppo di Biella, sono state coordinate, sin da subito, dalla locale Procura della Repubblica. Gli accertamenti, effettuati dai citati Carabinieri Forestali diretti e coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Biella dottor Dario Bernardeschi, tramite l’incrocio dei dati estrapolati dalle banche dati dell’Anagrafe Nazionale, che fornisco tracciabilità degli animali da reddito e di quelli da compagnia, hanno permesso d’identificare, in pochissimo tempo, l’azienda a cui i capi erano riconducibili e quindi anche al responsabile della loro morte che, nel 2021, avrebbe abbandonato deliberatamente i capi lasciandoli al loro crudele destino. Allo stato, un uomo 44enne residente in un comune della Valle di Mosso è indagato in stato di libertà per i reati di abbandono animali (art.727 C.P.), uccisione di animali (544 bis C.P.), maltrattamento di animali (544 ter C.P.) e abbandono di rifiuti (art. 256 D.lgs 152/2006).

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