Caso Cordar, assoluzione con formula piena per il sindaco Corradino: «Ho sempre avuto fiducia nella giustizia»

È arrivata poco fa la sentenza per il caso Cordar che vedeva implicato il sindaco di Biella Claudio Corradino. Il primo cittadino è stato assolto con formula piena. Secondo il giudice il fatto non sussiste. Le motivazioni della sentenza arriveranno a 60 giorni.
Il reato contestato era quello di abuso d’ufficio e riguardava la nomina a consigliere d’amministrazione della società Cordar, la partecipata che gestisce il servizio della fornitura dell’acqua potabile al comune di Biella e ad altri comuni della provincia, dell’amica di vecchia data Laura Leoncini, anche lei militante di Lega. Secondo l’accusa Corradino avrebbe fatto pressione sui politici che sostengono la sua maggioranza affinché l’amica venisse eletta come consigliere d’amministrazione e poi avrebbe fatto pressioni affinché il presidente Gabriele Martinazzo si riducesse lo stipendio per poter distribuire la quota risparmiata ai consiglieri e aumentare così il loro gettone. L’udienza, come prevede il rito abbreviato, si è svolta a porte chiuse. Naturalmente soddisfatto Corradino all'uscita dal tribunale: «Ho sempre avuto fiducia nella giustizia e infatti ho avuto ragione. Ero sicuro di aver agito nell'interesse della pubblica amministrazione. L'unica cosa che chiedevo era che si indagasse a fondo ed è giusto che lo si sia fatto perchè le segnalazioni c'erano state e andavano verificate. Ero tranquillo, poi certo c'è sempre l'indeterminatezza. È del tutto evidente che però era il risultato che ci aspettavamo».

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