Causò un incidente mortale e scappò: patteggia due anni

Charaf Dine Ishola Bankole, il 36enne originario del Benin e residente a Dorzano, accusato di omicidio stradale e successiva fuga per l'incidente avvenuto a Cavaglià nell'agosto del 2021, nel quale morì la motociclista torinese Elisa Bussa ha patteggiato una pena di due anni con la sospensione parziale. L’uomo, per sei mesi rimasto ai domiciliari pur con la possibilità di recarsi al lavoro, è stato assistito dall’avvocato Marco Cavicchioli. Pareri contrastanti quelli delle perizie che hanno cercato di ricostruire la dinamica dei fatti. La perizia del pm aveva confermato che tra l'auto guidata dall'indagato e la moto Honda della vittima c'era in effetti stato un urto, sufficiente a spingerla nell'altra corsia dove era stata travolta da una vettura che arrivava dalla direzione opposta. Per il perito della difesa c’era stata sì una manovra azzardata quale un sorpasso, ma non un contatto diretto. Il 36enne ha sempre dichiarato di aver proseguito la marcia perché non si era accorto di nulla. A rintracciarlo era stato un carabiniere fuori servizio.

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