Ciclista gli rimprovera la velocità, scende dall’auto e gli morde un dito

Un ciclista 73enne, residente nel Basso Biellese, è finito in ospedale con una prognosi di tre giorni a seguito dell’aggressione subita a causa di un diverbio scaturito da un rimprovero che lo stesso aveva rivolto a un automobilista per l’eccessiva velocità con cui procedeva.
Ad aggredirlo sono stati in due, l’uomo alla guida e il passeggero. I fatti risalgono a qualche giorno fa e sono avvenuti nel centro di Roppolo. Il ciclista, un passato da amatore, come solito e come quasi ogni mattina, è in sella alla sua bicicletta da corsa quando, in un punto in cui la strada si restringe, viene sfiorato da una station wagon che procede di gran carriera senza neppure far finta di rallentare. Per poco non viene investito. Spaventato e spazientito per quel comportamento da pirata della strada il 73enne non riesce a trattenersi e con i gesti e le parole impreca nella direzione dell’automobile.
Questa adesso rallenta e ne escono due uomini sulla cinquantina. Mano a mano che si fanno incontro il ciclista riconosce nel conducente la stessa persona che circa un anno fa, in un episodio analogo, lo aveva buttato fuori strada facendolo cadere in un fosso.
Il pensionato non sa trattenersi e gli dice che è allora un recidivo.
A quelle parole il conducente della station wagon inizia a insultarlo e lo minaccia di morte. L’altro, il passeggero, si fa sempre più sotto. Il ciclista vedendolo ormai a pochi passi alza la bici quasi come fosse uno scudo protettivo ma quello gli si avventa contro. Entrambi perdono l’equilibrio e cado- no a terra. Nella colluttazione, tra calci e pugni, l’aggressore arriva persino a morsicare un dito alla vittima. A porre fine all'aggressione intervengo- no dei passati e gli aggressori riescono a fuggire. Qualcuno però fa in tempo ad annotarsi la targa. Il ciclista intanto, un po’ ammaccato e scosso per la tanta e insensata violenza, è costretto a recarsi in pronto soccorso per farsi visitare e medicare.
Nei giorni scorsi, assistito dal suo avvocato di fiducia, ha poi infine provveduto a sporgere denuncia. Adesso saranno gli investigatori a raccogliere le prove necessarie per consegnare alla giustizia gli autori di un gesto, che, se confermato, appare di sconcertante e gratuita follia. Un gesto che deve far riflettere sulla sicurezza della società, sempre più violenta.

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