Emanuele Pozzolo: «La pistola non era nelle mie mani quando è partito il colpo»

Deposizione del deputato vercellese davanti alla giudice Moser per lo sparo di Capodanno 2023. Il 31 ottobre è attesa la sentenza

Biella

«L’arma non era nelle mie mani quando è partito il colpo». È quanto ha riferito Emanuele Pozzolo, difeso dall’avvocato Andrea Corsaro, nel corso dell’udienza che si è tenuta questa mattina al tribunale di Biella e che ha visto la testimonianza del deputato vercellese per lo sparo avvenuto a Rosazza in occasione del Capodanno 2023.

Nel ribadire il dispiacere per la persona offesa, ovvero Luca Campana, Pozzolo ha anche aggiunto: «Lo Stub è stato fatto solo a me e la Procura non è andata avanti sulle tracce biologiche nonostante le richieste». Ha spiegato che aveva il diritto a portare la pistola e che i proiettili da lui acquistati in armeria erano assolutamente legittimi ed in libera vendita.

La prossima udienza si terrà il 31 ottobre, in cui ci sarà la discussione finale e la giudice Cristina Moser dovrebbe emettere la sentenza, a meno che non decida di rinviare per repliche. Pozzolo si trova a processo per i reati di porto illegale di arma comune da sparo e porto illegale di munizionamento da guerra.

© RIPRODUZIONE RISERVATA