“Furbetti" del vaccino: 23 gli indagati. Anche i vertici dell’Asl

«Sono state inviate 23 informazioni di garanzia e non sessanta come, in maniera inesatta, è stato comunicati da altri giornali sulla base di fonti non autorizzate e inesatte». A parlare è il procuratore di Biella, Teresa Angela Camelio, che ha fatto il punto sull'inchiesta dei cosiddetti 'furbetti' del vaccino, persone vaccinate contro il Covid-19 nella seconda e terza settimana di gennaio anche se non ne avevano diritto. Tra i destinatari dell'avviso di garanzia figurano i vertici dell'Asl di Biella, nei confronti dei quali la procura ipotizza una condotta "omissiva" a causa dei "mancati controlli". Un secondo filone riguarda invece legali rappresentanti, direttori di struttura o sanitari di alcune Rsa della provincia, nei confronti dei quali gli inquirenti ipotizzano invece una "condotta commissiva". Tra i 23 indagati anche alcuni medici in pensione, che avrebbero dichiarato il falso nell'autocertificazione, affermando di essere in servizio attivo per ottenere il vaccino.
«Le indagini sono state condotte nella massima velocità - spiega ancora il procuratore Teresa Angela Camelio - per non creare allarmismi ingiustificati tra gli oltre 6 mila biellesi vaccinati nel periodo preso in considerazione. Gli accertamenti ora proseguono - conclude - Vogliamo infatti capire perché è successo e chi ha permesso che persone prive di diritto ottenessero il vaccino».

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