Guardia di Finanza, scoperta una stabile organizzazione di una società estera con un'evasione di più di 2 milioni di euro

I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Biella, al termine di un’articolata e complessa attività ispettiva, hanno scoperto un’evasione fiscale nei confronti di una società estera operante in Italia. L’attività di servizio, iniziata a fine 2018 e terminata pochi giorni fa, ha preso avvio da una verifica fiscale nei confronti di una società italiana con sede nella provincia di Biella; durante l’accesso a sorpresa nei locali aziendali, i militari operanti hanno rinvenuto una grande quantità di documentazione contabile ed extracontabile. L’analisi della predetta documentazione e gli ulteriori riscontri con i file informatici reperiti nel server aziendale della società italiana e le movimentazioni bancarie hanno consentito di delineare i tratti di un fenomeno evasivo conosciuto come “stabile organizzazione occulta” annidata nella sede della società italiana. Tale fenomeno evasivo consiste nell’occultare al fisco una struttura economica permanente situata nel territorio italiano ma appartenente ad una società estera, per evitare di pagare le tasse nel paese dove la società vuole operare. Ciò è reso ancora più vantaggioso dalla costituzione della società estera in paesi che, seppur rientranti nell’Unione Europea, presentano particolari agevolazioni fiscali in quanto zone economiche depresse. In base ai riscontri investigativi effettuati, presso la stabile organizzazione occulta avveniva la direzione effettiva della società estera (“place of effective management”, come stabilito dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), presupposto necessario ai sensi dell’articolo 162 comma 2 lettera a) per assoggettare i redditi a tassazione nel territorio italiano. La meticolosa ricostruzione del volume d’affari della società ha permesso ai verificatori di constatare l’omessa dichiarazione al Fisco italiano - nel periodo dal 2014 al 2018 - di ricavi per un ammontare complessivo di € 89.500.000 a fronte di costi ricostruiti e riconosciuti, ma non dichiarati per € 80.200.000. Sostanzialmente la base imponibile da sottoporre a tassazione (derivante dalla differenza tra i ricavi ed i costi) ammonta a circa 9,2 milioni di euro con un’evasione ai fini delle imposte sul reddito delle società (IRES) stimata per un importo di oltre 2,3 milioni di euro. L’entità dei ricavi conseguiti e le imposte evase hanno fatto scattare la denuncia a piede libero del rappresentante legale della società costituita all’estero, per omessa dichiarazione dei redditi (ex articolo 5 D.Lgs. 10 marzo 2000 n. 74) alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Biella. L’attività posta in essere rientra nell’ambito delle funzioni di polizia economica e finanziaria tipiche della Guardia di Finanza, ed è costantemente rivolta alla prevenzione e alla repressione delle forme di evasione fiscale più gravi tra le quali quella internazionale che sottrae importanti risorse economiche allo Stato, produce effetti negativi per l’economia, ostacola la normale concorrenza fra imprese ed accresce il carico fiscale nei confronti dei cittadini.

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