Ha un infarto, 33enne salvato in carcere

Una storia a lieto fine dal carcere dimostra il valore del personale sanitario che ogni giorno, pur tra mille difficoltà, opera all’interno della casa circondariale.
Martedì un detenuto di 33 anni ha accusato un malore mentre si trovava al campo, forse a giocare una partita, con altri compagni di detenzione.
L’uomo improvvisamente si è messo a urlare per i dolori lancinanti provenienti dal petto. Immediatamente è stato attivato il presidio sanitario interno. I medici in servizio somministrate le prime cure, constatato che non avevano effetto, hanno immediatamente chiesto l’intervento del 118. Il giovane detenuto è stato trasferito in ospedale e subito trasferito in unità coronarica. Aveva in atto un infarto che se non trattato in tempo avrebbe potuto provocargli la morte. Si è trattato di un lavoro che fa dire alla dottoressa Erica Pizzato, referente aziendale Asl per la sanità penitenziaria e coordinatrice regionale dei referenti aziendali, di essere orgogliosa del team che si è venuto a creare negli ultimi mesi. Ora il team sanitario che opera in carcere sotto il coordinamento del responsabile sostituto Pietro Scapino è costituito da 11 medici, molti giovani e alcuni specializzandi, che ogni giorno lavorano lanciando il cuore oltre ogni ostacolo.

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