Indagine della Guardia di Finanza: “furbetti del tampone”, 33 indagati

Procedono a ritmo serrato le indagini sui “furbetti del tampone”, che potrebbero concludersi a fine estate. Le persone indagate sono 33 e com- prendono sia gli infermieri che avrebbero effettuato i tamponi in cambio di soldi, sia i clienti che cercavano in questo modo di ottenere il green pass, necessario per accedere nei luoghi al chiuso o nei posti di lavoro.
Le indagini sono coordinate dal pro- curatore di Biella Angela Teresa Camelio. Nei giorni scorsi sono state compiute delle verifiche, da parte dell’aliquota di polizia giudiziaria della guardia di finanza, sul contenuto di telefoni cellulari, tablet e computer dei 33 indagati. Secondo l’accusa il giro dei falsi tamponi si sarebbe sviluppato intorno alla farmacia di Sordevolo, ma il titolare, anche se indagato, sarebbe coinvolto solo marginalmente. Deus ex machina dell’operazione sarebbe invece un infermiere di Vigliano che collaborava con la farmacia.
A insospettire la guardia di finanza il tenore di vita elevato dell’infermiere difficilmente giustificabile con il solo stipendio, nonché l’alto numero di tamponi richiesti che avrebbero coinvolto persone residenti in luoghi anche molto lontano da Sordevolo, come il Cossatese e la Valsessera. Dalla prima lista che comprendeva oltre 50 nomi ne sono già stati esclusi diversi, arrivando agli attuali 33.
Tra gli indagati diversi no vax, ma non solo, e alcuni nomi noti dello sport locale.

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