Market della droga per Biella: smantellata dalla Polizia la piazza di spaccio. 14 arresti

Ieri, venerdì 11 dicembre, i poliziotti della Squadra Mobile di Biella con l'ausilio delle Squadre Mobili di Pavia e di Vercelli, nell'ambito di un'articolata attività d'indagine diretta e coordinata dal Procuratore Capo di Biella Teresa Angela Camelio, hanno dato esecuzione a dei provvedimenti di fermi di indiziato di delitto traendo in arresto sei cittadini di origini marocchine responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti. Intensa l'attività investigativa che ha portato ai provvedimenti cautelari suddetti.
Il tutto è cominciato nel mese di luglio 2020, quando la Squadra Mobile della Questura di Biella è riuscita ad acquisire elementi indiziari nei confronti di E.M.A., soggetto attivo nell'organizzazione e nello spaccio di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del genere eroina, cocaina e hashish, realizzati prevalentemente nella provincia di Biella. Da subito gli accertamenti investigativi, su impulso della Procura della Repubblica di Biella, hanno permesso di accertare che l'approvvigionamento di sostanza stupefacente non fosse occasionale, ma avvenisse per il tramite di un sodalizio criminoso ben organizzato amministrato da cittadini di nazionalità maghrebina, parte dei quali destinatari dei provvedimenti di fermo di oggi.
Eroina, cocaina e hashish rappresentavano la sostanza privilegiata dai fermati, mentre le aree boschive situate indicativamente tra i comuni di Cuggiono (Mi), Buscate (Mi), Bernate Ticino (Mi) e Turbigo (Mi) costituivano i luoghi in cui si realizzava una sorta di mercato della droga, in cui si rifornivano prevalentemente gli acquirenti della Provincia di Biella, del Piemonte più in generale e della Lombardia. I riscontri investigativi hanno individuato non soltanto l'area di mercato della cocaina ed eroina dove i consumatori si recavano dopo aver ricevuto la comunicazione dell'arrivo della sostanza stupefacente, al pari di una qualsiasi vendita, ma hanno permesso di identificare anche i soggetti che, a vario titolo, partecipavano al sodalizio.
Le modalità di acquisto erano sempre le medesime, veniva, infatti, dapprima effettuato l'ordine al telefono da parte degli acquirenti, concordata l'ora in cui sarebbe avvenuta la cessione e successivamente venivano raggiunti i luoghi di spaccio, nella maggior parte dei casi con i mezzi pubblici, per poi tornare nei propri territori di provenienza e spacciare la sostanza acquistata, così come accertato a Biella e provincia. A mantenere i contatti telefonici con i suddetti acquirenti erano gli stessi coordinatori del sodalizio che, una volta ricevuta, tramite telefonata, la richiesta esatta di ordinativo, si occupavano dell'approvvigionamento della sostanza stupefacente, comunicando quindi ai pusher, quale e quanta sostanza preparare, l'ora scelta per la cessione e il nome dell'acquirente da incontrare.
I pusher operanti nei boschi, a loro volta, raggiungevano il luogo di spaccio con frequenza quotidiana principalmente in tarda mattinata. Effettuavano la bonifica onde evitare spiacevoli sorprese delle Forze dell'Ordine e si posizionavano nell'area boschiva potendo dare inizio alla conveniente attività di spaccio che vedeva quali protagonisti soprattutto gli acquirenti e gli spacciatori di Biella, oltre a quelli di altre zone del Piemonte e della Lombardia. Solo al termine dell'attività di spaccio, all'incirca tra le 20 e le 22, i pusher occultavano la sostanza stupefacente non venduta e i soldi guadagnati sotto terra, nel bosco, per evitare di essere sorpresi dalle Forze di Polizia con la sostanza addosso, in occasione di eventuali controlli.
Nel corso dell'attività, inoltre, a riscontro delle indagini, sono state arrestate otto persone in flagranza di reato, sorprese a spacciare anche nel territorio biellese la sostanza stupefacente dopo essersene riforniti presso la suddetta area boschiva, e deferite circa dieci persone in stato di libertà e sequestrato quasi un chilogrammo di cocaina ed eroina.

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