
Cronaca Locale
Lunedì 06 Ottobre 2025
Omicidio Santus: ergastolo per Basso e Ascoli
Condanne molto più contenute per Iarussi e Maula. Il senzatetto era stato ucciso a Chiavazza l’8 luglio 2023
Ergastolo per Andrea Basso e per Lionel Ascoli. È la sentenza emessa poco fa dal giudice della Corte di Assise di Novara per i due uomini che erano imputati dell’omicidio del senzatetto cuneese Giovanni Santus, avvenuto l’8 luglio 2023 in una casa di Regione Croce, in via Buratti a Chiavazza.
Basso e Ascoli, accusati di omicidio volontario, erano difesi rispettivamente da Francesca Tamburello e Sheila Foti, due avvocate di Torino. La pubblica ministera Francesca Ranieri per loro aveva chiesto già l’ergastolo, in un caso con sei mesi di isolamento e nell’altro con due.
Per quanto riguarda gli altri due coinvolti, Silvio Iarussi, difeso dall’avvocato biellese Sergio Gronda, e Asia Luciana Maula, difesa dall’altro avvocato biellese Vittorio Grosso, entrambi imputati per concorso in omicidio, le condanne sono state molto più lievi: due anni e sei mesi per Iarussi e due anni e due mesi per Maula. In questo caso la pm Ranieri aveva chiesto 17 anni per Iarussi e 14 anni e si mesi per Maula.
La vicenda
La morte di Giovanni Santus era stata particolarmente cruenta. L’autopsia aveva rivelato che l’uomo che abitava a Savigliano ma da qualche tempo era senza fissa dimora, era stato massacrato di botte. Santus era stato trovato al supermercato Penny Market di Chiavazza sporco e ubriaco: il proprietario della casa di via Buratti lo aveva invitato nella propria abitazione per consentirgli di mangiare un boccone e farsi una doccia.
Al termine della quale pare che Santus avesse cominciato a bere una bottiglie di gin senza però condividerla con gli altri. L’episodio avrebbe scatenato gli animi dei presenti, già sovraeccitati dall’uso di alcol e stupefacenti. Da lì sarebbe partita l’aggressione, sino alla morte.
Il processo si è aperto venerdì 14 febbraio in Corte d’Assise a Novara. La pm Francesca Ranieri aveva prodotto una ricca documentazione, avanzando la richiesta di ascoltare ben 36 testimoni, poi ridotti a 33, e chiedendo perizie ambientali e telefoniche.
Nel corso delle udienze successive sono stati dunque ascoltati i testi e vari periti tra cui un medico legale. E ha deposto anche un tecnico incaricato della trascrizione delle intercettazioni.
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