
Cronaca Locale
Giovedì 17 Luglio 2025
Razzismo e antisemitismo: maxi indagine della Procura di Brescia. Coinvolto anche un biellese
Diversi i reati riscontrati. Diverse le persone indagate in tutta Italia
C’è anche un biellese tra i soggetti coinvolti nell’operazione contro antisemitismo, istigazione all’odio razziale, xenofobia condotta dai carabinieri del raggruppamento operativo speciale con il supporto dei comandi provinciali territorialmente competenti.
L’indagine è coordinata dalla Procura di Brescia e in stretto coordinamento con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, dalle prime ore della mattinata, stanno dando esecuzione, in tutta Italia, a una misura cautelare disposta dal Gip di Brescia Alessandro D’Altilia nei confronti di un 21enne bresciano e a 26 decreti di perquisizione personale e locale disposti dalla sostituta procuratrice di Brescia Caty Bressanelli, nei confronti di altrettanti soggetti, tutti sospettati di appartenere a gruppi virtuali di estrema destra attestati su posizioni radicali neonaziste, accelerazioniste, suprematiste, xenofobe e antisemite.
L’indagine, condotta dall’articolazione Anticrimine di Brescia del Ros, è stata avviata a dicembre 2023 e si è sviluppata inizialmente attraverso il costante monitoraggio tecnico dei profili social Telegram e Tik Tok del 21enne, permettendo di acquisire indizi a suo carico con diverse condotte delittuose.
Tra queste si segnalano: propagazione di idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale ed etnico, anche minimizzando e negando la Shoah; la partecipazione a diversi gruppi virtuali della piattaforma Telegram con i medesimi scopi di incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, nazionali o religiosi; l’apologia del fascismo.
In particolare, il destinatario della misura è risultato attivo all’interno dei gruppi “White Lives Matter Italia”, intriso di contenuti espressivi di idee inneggianti alla classificazione della popolazione umana in razze e alla superiorità della razza bianca in termini discriminatori delle altre etnie/razze; “Vannawaffen Tm”, con contenuti di propaganda di idee inneggianti al nazismo, all’accelerazionismo, alla classificazione della popolazione umana in razze, alla superiorità della razza bianca in termini denigratori e discriminatori delle altre etnie/razze/religioni e apologetici di azioni violente in danno di persone di colore, immigrati, persone di religione islamica e afferenti alla galassia LGBTQ+; “sangue e suolo”, al cui interno sono pubblicati contenuti consistenti in chiare espressioni di idee di natura suprematista, neo-nazista, negazionista della Shoah, antisemita e di apologia del fascismo; “Spirito fascista”, inneggiante al fascismo, al nazismo, alla superiorità di razza, all’anti-semitismo e a teorie negazioniste della Shoah, oltre a divulgazione di post di derisione politica, etnica e sociale; “Hooligans/Ns/Wp/Wlm” che presenta espliciti richiami al nazionalsocialismo e alla supremazia bianca (“WP” indica “White Power”), in cui vi sono pubblicazioni con contenuti nazisti, suprematisti, d’odio razziale, di omofobia, ed esplicite istigazioni a delinquere con inviti a compiere azioni incendiarie, in cambio di premi in denaro, in danno di esercizi commerciali e luoghi di ritrovo di immigrati (in territorio estero), nonché a partecipare a scontri fisici contro persone di colore; “rivelazioni non autorizzate”, in cui vi sono pubblicati filmati e immagini inneggianti al fascismo, al nazismo, all’antisemitismo e negazionisti dell’Olocausto; “Identità europea” , al cui interno sono divulgati post di stampo antisemita, omofobo e razzista; “Casa del fascio”, al cui interno erano divulgati post apologetici del fascismo, del nazismo e contenuti antisemiti negazionisti della Shoah.
Le investigazioni si sono quindi estese a questi canali social, consentendo di identificare ulteriori 29 internauati membri, molti dei quali di età compresa tra 18 e 25 anni (cinque dei quali minorenni all’epoca dei fatti), residenti in tutta Italia e sottoposti ad indagine per il medesimo delitto.
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