Revello e Tomat dovranno dare mille euro a Corradino

La sentenza del processo per diffamazione: il giudice Bollani ha prosciolto i due imputati per molti episodi, ma li ha condannati a risarcire l’ex sindaco per altri

Andava avanti dal 2019 il processo in cui l’ex sindaco di Biella e Cossato Claudio Corradino aveva accusato di diffamazione su Facebook Stefano Revello, ancora oggi consigliere comunale, e Roberto Tomat, all’epoca fuoriuscito dalla maggioranza. Ieri pomeriggio, dopo una maratona durata sei anni tra battaglie legali, cambi di giudici, deposizione di decine di testimoni e udienze infinite nelle aule del tribunale di Biella, è finalmente arrivata la sentenza emessa dal giudice Adriano Bollani: per alcuni episodi - i più “vecchi” - Revello e Tomat, difesi dall’avvocato Andrea Conz, sono stati prosciolti con sentenza assolutoria, per altri sono stati prosciolti con formula piena, per altri ancora per tenuità del fatto. Per quanto riguarda la tenuità del fatto, però, una pronuncia della Corte Costituzionale del 2022 stabilisce che una persona, anche se assolta, possa essere condannata al risarcimento del danno: è questo il caso di Tomat e Revello, che dovranno così risarcire Corradino di mille euro in solido e in via definitiva, oltre al pagamento di una parte delle spese processuali.

Corradino, che si è costituito parte civile difeso dall’avvocato Carlo Boggio Marzet, la considera comunque una vittoria, facendo leva sul fatto che il giudice ha considerato la maggior parte degli episodi sussistenti, seppur di lieve entità. L’ex sindaco di Biella e Cossato, uscito dall’aula, ha dichiarato che «si chiude una storia lunghissima, che dimostra come - oltre a tutte le assoluzioni - i miei comportamenti sono stati sempre nell’interesse della pubblica amministrazione».

C’è anche da dire che la sua richiesta di danni inizialmente era di 5mila euro, mentre il pubblico ministero Mauro Ruggeri Crupi aveva chiesto in tutto otto mesi di reclusione. È sicuro anche che Revello e Tomat faranno ricorso in appello per evitare di dover pagare a Corradino anche i mille euro fissati dopo la sentenza di primo grado.

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