Scoperto un sistema artigianale per introdurre cellulari e droga in carcere

Attività della polizia penitenziaria sin dalle prime luci dell’alba

Nella mattinata di ieri in carcere una perquisizione straordinaria, condotta dal personale di polizia penitenziaria, ha portato al rinvenimento di tre telefoni cellulari e alla scoperta di un ingegnoso sistema artigianale – composto da una fionda e un lungo filo – presumibilmente utilizzato per introdurre dall’esterno telefoni e sostanze stupefacenti all’interno della struttura.

Le operazioni, iniziate alle prime luci dell’alba, hanno visto impegnati numerosi agenti già dalle 6 del mattino, in un’azione di controllo capillare e coordinata che ha permesso di individuare non solo i dispositivi illeciti, ma anche le modalità con cui venivano introdotti nel penitenziario.

«Si è trattato di un intervento complesso e ben condotto» ha dichiarato il comandante della casa circondariale di Biella «che conferma la professionalità e la dedizione quotidiana del nostro personale. Ringrazio sinceramente tutti gli agenti coinvolti, che con grande senso del dovere e spirito di squadra hanno portato a termine un’operazione importante per la sicurezza dell’istituto».

Soddisfazione anche da parte della segreteria provinciale biellese Uipla polizia penitenziaria, che ha espresso parole di elogio per l’intervento: «Un’operazione esemplare che dimostra, ancora una volta, l’altissimo livello di attenzione e competenza del personale di Biella. Ringraziamo gli agenti per il loro impegno costante, spesso in condizioni difficili, nel garantire legalità e sicurezza dentro e fuori le mura».

Le indagini proseguono per accertare le responsabilità e verificare eventuali collegamenti con tentativi precedenti di introduzione di materiale illecito. L’amministrazione penitenziaria sottolinea che operazioni di questo tipo continueranno con regolarità per contrastare ogni forma di illegalità e mantenere elevati standard di sicurezza all’interno dell’istituto.

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