Sequestro forno crematorio: i dettagli dell'operazione

Distruzione, sottrazione di cadavere, violazione di sepolcro: questi i reati contestati ad Alessandro Ravetti legale rappresentate della Socrebi (l’azienda che gestiva il forno crematorio di Biella) e a un suo dipendente.
I due, destinatari di un provvedimento cautelare, sono stati arrestati in mattina dai carabinieri.
All’imprenditore viene contestato anche il reato di istigazione alla corruzione.
Le indagini erano partite a settembre a seguito di un esposto arrivato in Procura. Nei due mesi di investigazioni i militari della polizia giudiziaria hanno raccolto elementi comprovanti quella che il procuratore ha definito «lugubre catena di montaggio della morte».
Per far fronte all’alto numero di cremazioni, cresciute nell’ultimo anno del 441%, si sarebbero fatte grave violazioni che riguardano l’attività del crematorio, soprattutto sulle modalità con cui vengono trattate le salme prima e dopo la cremazione.

Seguiranno aggiornamenti.

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