Sono esche avvelenate i bocconi di carne ritrovati su un sentiero di montagna

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Gli esiti delle analisi condotte dall’Istituto Zooprofilattico di Torino, avviate subito al momento del ritrovamento, confermano la presenza di una sostanza anomala nei frammenti di carne ritrovati a fine marzo da un cittadino lungo un sentiero di montagna in Valle Elvo. La circostanza, ad opera di ignoti, è sottoposta ad indagine da parte dei Carabinieri Forestali. «La dispersione di esche avvelenate rappresenta una minaccia per il ricco patrimonio faunistico dell’area, e potrebbe costituire un vile ed irresponsabile tentativo di eliminare fauna selvatica “sgradita”; inoltre, comporta un grave pericolo anche per gli animali domestici, come i cani a passeggio: la zona del ritrovamento, situata nei pressi di alcune baite, è infatti frequentata da escursionisti ed appassionati della montagna, ai quali si raccomanda di prestare la massima attenzione. L’abbandono di alimenti contaminati da veleni o altre sostanze nocive nell’ambiente è infatti un serio rischio anche per la salute umana, in particolare dei bambini, e può essere causa di contaminazione dell’ecosistema» fa sapere una nota dei Carabinieri Forestali.
Che prosegue: «È proprio per questi motivi che il Ministero della Salute ha ribadito, con una recente ordinanza del luglio 2019, il divieto di detenere, preparare a disperdere esche e bocconi avvelenati o nocivi, prevedendo l’attivazione di un’apposita procedura in caso di presunto avvelenamento di animali domestici o selvatici. I cittadini che dovessero imbattersi in bocconi sospetti sono tenuti a segnalarlo prontamente all’autorità sanitaria competente e alle forze dell’ordine».

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