Tempio crematorio: la Corte d'Appello di Torino conferma l'impianto accusatorio della Procura di Biella. Pena ridotta per i Ravetti

La Corte d'Appello di Torino conferma l'impianto accusatorio della Procura di Biella. I fratelli Alessandro e Marco Ravetti sono responsabili dei reati di violazione di sepolcro, vilipendio di cadavere, dispersione e distruzione di ceneri, falso, truffa, illecito trattamento di rifiuti. Ieri la sentenza a cui si è arrivati a seguito della richiesta di atteggiamento sui motivi d'appello chiesto dai legali dei due ex amministratori di So.cre.bi., la società che gestiva il tempio crematorio biellese. La corte ha riformulato le pene che scendono a 4 anni e un mese per Alessandro, a cui era contestato anche il reato di istigazione alla corruzione, e a 3 anni e 10 mesi per Marco Ravetti. Alessandro, che era già stato in carcere 2 mesi (misura cautelare), e Marco Ravetti potrebbero ora chiedere di scontare la pena con misure alternative. La scelta del patteggiamento esclude la possibilità ora di un ulteriore ricorso in Cassazione. Ora si aprirà la strada del processo civile per tutti quei familiari che temono che le ceneri dei loro cari possano essere state mescolate o andate perdute.

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