Alla Galleria Zaion il finissage di Michele Guaschino

All’evento conclusivo della mostra “9 anni dopo”, nella sede di Riva, sarà presente anche il fotografo Alessandro Albert

Ci sarà anche Alessandro Albert, fotografo vincitore del World Press Photo Award per i ritratti, all’evento conclusivo della mostra di Michele Guaschino, venerdì alla galleria Zaion di Biella: dalle 18 alle 20 nello spazio in Riva è in programma il finissage della mostra “9 anni dopo”, che raccoglie una serie di opere con cui Guaschino ha espresso i suoi interrogativi sulla condizione umana, dalla salute al lavoro, passando per l’intelletto, le fragilità, i sentimenti e le passioni.

Spiega Elisabetta Tolosano, critica d’arte: « Le opere presentate, alcune dotate di un marchingegno ogni volta diverso, sono oggetti mobili che diventano metafora delle funzioni della psiche. Nei suoi lavori l’artista ipotizza una somiglianza tra le meccaniche elementari e quelle universali, tra quelle create dall’uomo e quelle presenti in natura».

Michele Guaschino è uno scultore e artigiano poliedrico. Le sue specializzazioni spaziano dalle riproduzioni anatomiche alle realizzazioni per l’arte contemporanea, passando per animatronica, scultura iperrealista ed effetti speciali del make up. Terminato il Primo Liceo Artistico di Torino e rientrato da un viaggio di studio a Los Angeles in visita agli studi Cinovation di Rick Baker, collabora con il trasformista Arturo Brachetti e con il mondo dell’illusionismo. Prosegue l’attività in ambito teatrale lavorando con Teatro dell’Angolo, Marcido Marcidoris, Societas Raffaello Sanzio, Teatro Regio. Realizza effetti e maschere per Luca Ronconi al Teatro Stabile di Torino, al Piccolo di Milano e al Teatro Cucinelli di Solomeo, Maurizio Crozza. Le sue competenze tecniche e la sua versatilità lo portano ad operare anche in ambito pubblicitario.

Tra il 1992 e il 1997 partecipa, per la Sergio Bonelli, all’organizzazione del Dylan Dog Horror Fest; a Torino contribuisce a tre edizioni del festival di divulgazione scientifica Experimenta e cura gli allestimenti di alcuni degli spazi espositivi del Museo Nazionale del Cinema.

Nel 2011 viene chiamato come relatore sul tema della ricostruzione facciale al Make Up Artist Design Show di Dusseldorf.

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