Carlomagno e il suo ventesimo romanzo

L’autore biellese è stato a Roma per presentare “L’inganno dei numeri”

Evento da ricordare sabato scorso a Roma per Gino Carlomagno, che ha presentato alla fiera nazionale della Piccola e Media Editoria “Più libri, più liberi” il suo ventesimo libro intitolato: “L’inganno dei numeri... uno, due, sette, nove”, edito da Nep.

Il prolifico autore, biellese d’adozione, ha scritto una nuova avventura dell’ispettore Giorgio Gregori, il personaggio da lui inventato e molto seguito dai suoi lettori. La storia dell’ultima “fatica” letteraria è ambientata nella zona di Bolzano, da dove l’agente romano viene chiamato con la sua squadra per svolgere un’indagine sulla sparizione di alcuni personaggi, legati tra di loro da una sorta di inquietante caccia al tesoro, che ha antiche radici storiche celate negli affreschi di Castel Roncolo, nei riferimenti ai numeri del titolo e in una misteriosa iscrizione in latino da una parte e ai luoghi antichi di Israele e alle ricchezze dei Templari dall’altra.

«Come mia consuetudine» afferma lo scrittore «l’ambientazione è legata a sopralluoghi in zone a me care. Già in passato il mio personaggio si era recato nei dintorni di Bolzano perché come effettivamente capita nella realtà (che conosco per la mia breve esperienza nella Polizia di Stato a Roma) per un’indagine delicata nella quale potrebbero essere coinvolti in qualche modo agenti locali, vengono chiamati esperti esterni».

«L’ispettore Gregori» continua Carlomagno «in passato è venuto a Biella (dove vivo da anni), è stato nella Tuscia (dove ho fatto lunghe camminate e “scoperto” luoghi molto interessanti ed incantevoli), in Lucania e naturalmente ha svolto molte indagini in Roma e dintorni. Questa volta si troverà davanti a personaggi senza scrupoli che metteranno a dura prova le sue abilità, ma come dice Neruda “Per questo devo tornare... per incontrarmi con me stesso ed esaminarmi senza sosta”».

«Scrivere per me» aggiunge «è diventata una passione incontenibile, ho già pronto un altro libro che presenterò a maggio al Salone del libro di Torino e ne ho un altro paio in cantiere. Di solito inizio ad abbozzare alcune storie che poi sviluppo in un secondo tempo, come questa dell’ultimo libro su cui avevo già lavorato anni fa e che ora ho ripreso. Spero che ai miei lettori possa piacere tanto da diventare, come è successo quest’estate a Verrone, oggetto di sfida a squadre sul modello della trasmissione “Per un pugno di libri” oppure diventi una spinta a visitare i luoghi di cui parlo, intrecciando il giallo con la storia, la geografia e gli interessi culturali».

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