Il maggiordomo Lloyd su Topolino
diventa “Battista”

Un nuovo successo per Simone Tempia, lo scrittore cossatese che ha inventato il famoso personaggio immaginario: ora sarà un fumetto Disney

Il maggiordomo più famoso d’Italia incontra il settimanale Topolino. Sono passati 10 anni da quando Simone Tempia ha pubblicato i primi post di quello che sarebbe diventato il fenomeno nazionale conosciuto come “Vita con Lloyd”, che oggi vanta milioni di visualizzazioni a settimana e diversi libri, pubblicati con straordinario successo, “Vita con Lloyd” (2016), “In viaggio con Lloyd” (2017) e “Un anno con Lloyd - 365 giorni in compagnia di un maggiordomo immaginario” (2018) e “Una nuova vita con Lloyd. Ricostruire in compagnia di un maggiordomo immaginario” (2021). Da quel momento i suoi personaggi Sir, signorotto emblema di noi stessi con tutto il carico di dubbi e insicurezze, e il saggio maggiordomo Lloyd, la “coscienza in livrea”, hanno percorso molta strada insieme, trattando con elegante sintesi temi a noi molti vicini come l’amore, il passare del tempo, la paura e la ricerca della felicità. Oggi si affacciano al fumetto, entrando con intelligenza e arguzia nel mondo di Topolino, con la serie intitolata “Battista maggiordomo esistenzialista”. L’autore di “Vita con Lloyd”, scrittore per Vogue, che ha collaborato anche con «Wired», «GQ» e Missoni, racconta al nostro giornale questo suo ultimo traguardo, un progetto condiviso con il notissimo settimanale Disney, che da circa 70 anni appassiona adulti e bambini.

Questa collaborazione con il noto settimanale Disney è un traguardo importantissimo. Come è nata l’idea della serie?

Con Disney ci siamo cercati vicendevolmente. Un anno fa mi era venuto in mente per assonanza il titolo “Battista maggiordomo esistenzialista”. L’ho proposto alla Disney e per un anno abbondante il progetto è rimasto lì, ad aleggiare. Successivamente mi hanno contattato dicendomi che avevano apprezzato l’idea, così mi hanno proposto di collaborare; da qui è nata la serie che ha mantenuto il titolo. Sono già state scritte un numero interessante di storie, ma non so ancora con che cadenza usciranno.

“Vita con Lloyd” si è evoluta in tanti modi: dal suo profilo personale, alla pagina sui social, che vanta milioni di visualizzazioni al mese, fino ai libri: il fumetto ne è un’ulteriore sviluppo. Cosa porterà ai suoi protagonisti, a Sir e a Lloyd come personaggi?

Più che il fumetto in sé, ad essere un’evoluzione è proprio il saltare in un altro mondo, che è il mondo della Disney, nello specifico nel mondo di Topolino, con regole personalissime e straordinarie. Lloyd è il personaggio a cui voglio più bene in assoluto e Battista è il maggiordomo di Paperone, cane antropomorfo che si scopre essere, sotto certi aspetti, simile a Lloyd pur con significative differenze. Battista dialogherà con Paperone, sconfiggerà i bassotti, cercherà di tenere lontana Amelia dal deposito, parlerà con Brigitta, cercando di lenire i dolori del cuore perché continua a sperare che il vecchio paperastro si decida a innamorarsi di lei. Come in “Vita con Lloyd”, Battista diventerà, quindi, un veicolo di saggezza e di pensieri profondi ma con una importante nota di autosatira.

I dialoghi tra Sir e il maggiordomo, brevi e mirati sull’argomento, si caratterizzano per una grande profondità. Come si potrà coniugare questo aspetto alla comunicazione su fumetto, ironica, ricca di onomatopee, con un suo proprio linguaggio?

Attraverso la gag, prima di tutto. Premetto che non sono da solo in questa avventura, per scelta mia ma anche per gentilezza di Disney: sono stato, infatti, appoggiato e supportato da Roberto Gagnor, sceneggiatore di grande esperienza, che mi ha aiutato in tutta la serie di “Battista maggiordomo esistenzialista”. Quella che sarà la vera sfida, l’aspetto più complesso che ci siamo trovati a gestire, è coniugare, in tavole autoconclusive di una pagina il mondo delle gag, anche fisiche, del divertimento, delle battute, con un messaggio più alto. Speriamo di esserci riusciti.

La lettura immediata data dalle immagini sarà un modo per raggiungere anche nuovo pubblico altrimenti acerbo per accedere ai molti livelli di lettura dei dialoghi tra Sir e il maggiordomo e tra Battista e Paperone?

Assolutamente sì. Il contesto dell’azione aprirà un finale a sorpresa, anche alto e personale, offrendo a tutti una piccola chiave di lettura con cui rileggere quanto appena letto e cambiare punto di vista.

Questo progetto è un esito che come scrittore si aspettava o desiderava?

Arrivo da un percorso autoriale sicuramente molto lontano dal fumetto. Scrivere su Topolino è senza dubbio un sogno che si avvera.

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