Il mistero della luce davanti al crocifisso:
le icone di Stankova

Due opere dell’artista bulgara saranno esposte all’interno del Duomo. Rappresentano con stile moderno l’incontro tra il femminile e il divino

La cattedrale di Santo Stefano a Biella vedrà esposte al suo interno due opere realizzate da Julia Stankova, artista bulgara nota per le sue icone, realizzate con un stile libero e contemporaneo. L’esposizione sarà inaugurata oggi pomeriggio alle 17.30 nell’ambito della rassegna “Sia Luce. Un percorso tra arte e spiritualità”, il progetto di BI-BOx Art Space a cura di Irene Finiguerra, e rimarrà visitabile per tutte le festività pasquali e per il periodo successivo, fino al 28 aprile. Le due opere sono Donne alla crocifissione, del 2019, e La tomba vuota, del 2015; in queste due icone Stankova riesce a dare una lettura attenta e assidua delle Scritture, raffigurando diverse scene del Nuovo Testamento, tramite la dolcezza dei tratti e la delicatezza dei colori utilizzati. L’artista è nata nel 1954 ad Haskovo ed è cresciuta a Sofia, dove all’età di 13 anni ha iniziato a prendere lezioni private di disegno e pittura; solo dopo sei anni si è iscritta all’Accademia Nazionale di Belle Arti, ma non ha potuto continuare con la sua passione per cause politiche. Quindi per dodici anni ha lavorato come ingegnere minerario, senza mai abbandonare il suo sogno di diventare un’artista. Dopo la caduta del muro di Berlino e la conseguente disgregazione del blocco sovietico, la situazione politica è cambiata drasticamente e Julia Stankova ha potuto nuovamente dedicarsi al suo vero interesse. Dopo qualche anno di lavoro in uno studio di restauro privato, dove ha conosciuto le icone bulgare, si è iscritta alla Facoltà Teologica San Clemente di Ohrid a Sofia. Oggi è molto conosciuta nel panorama internazionale, con oltre 40 mostre in molti dei Paesi europei e negli Stati Uniti; nella capitale bulgara ci sono alcune Cattedrali che espongono permanentemente le sue opere. Nei suoi dipinti troviamo interpretazioni contemporanee di temi biblici: la Scrittura è per lei una continua e inesauribile fonte di ispirazione. Pur attingendo alla Tradizione iconografica bizantino-ortodossa, crea composizioni iconografiche nuove, che riflettono la sua interpretazione di episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento, per restituire valore all’arte come mediatrice nel dialogo con la narrazione biblica. Da questo forte legame con la spiritualità è venuta l’idea di portare queste due icone nella Cattedrale di Biella.

Sia Luce è un’occasione per approfondire la conoscenza della chiesa cattedrale e di tutto il complesso di affaccio su Piazza Duomo e insieme imparare ad amare l’architettura sacra che si è sviluppata in quel contesto nel corso dei secoli, recuperando l’identità della storia locale che si è coagulata intorno a questi siti. Molto importante è l’apporto del progetto sul territorio, perché dal 2019 ha portato al Duomo molti artisti contemporanei di respiro internazionale.

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