L’arte ultrapop di Giordano Curreri
s’insedia alla Zaion con “Citofonare 01”

Sarà inaugurata domani la mostra personale dell’artista milanese che disegna senza staccare lo sguardo dal soggetto

Domani alle 18.30 alla Zaion Gallery di Biella verrà inaugurata la mostra “Citofonare 01” di Giordano Curreri, artista di origini genovesi del movimento Ultrapop, che presenterà ritratti di persone, oggetti, animali, nature morte, tutti soggetti che vivono e abitano il luogo dove lui stesso produce le sue opere.

La Galleria Zaion presenta questa nuova mostra della stagione 2024, con una prima imperdibile nella serata di domani: la galleria sarà aperta fino alle 21, per permettere a tutti di ammirare i capolavori dell’artista attivo a Milano.

Giordano Curreri è stato tra i fondatori del movimento Ultrapop, insieme a personaggi del calibro di Dario Arcidiacono, Antonio Sorrentino e Sandra Virlinzi, con i quali ha contribuito ad indicare una nuova direzione alla produzione artistica italiana, esplorando nuovi e innovativi territori. Dal 1995 inizia ad utilizzare un linguaggio che si avvicina all’estetica del fumetto, ispirandosi alla grafica e ai contenuti presenti in questa forma di arte, spesso intrecciati a tematiche di carattere sociale o politico. Il movimento ha tenuto molte mostre personali e collettive in centri sociali, gallerie d’arte e musei di arte contemporanea, affrontando con spirito dissacratorio gli spazi istituzionali come i bar di quartiere, mantenendo una visione disincantata ed estremamente aderente con la realtà. Uno sguardo trasversale e fortemente comunicativo che ha fatto sì che l’Ultrapop diventasse un movimento protagonista di numerosi eventi in tutta Italia negli anni 2000 da Trento, a Milano, a Genova, in alcune importanti gallerie delle tre città. Il gruppo nel 2007 si è sciolto e Curreri ha proseguito individualmente la sua ricerca sui temi della cultura popolare, studiando dalle psicosi di massa (Germinazione) alle icone religiose, alla violenza quotidiana (Redrum) fino al culto del dio denaro (Moneytheism).

Anche con le mostre personali Curreri ha esposto i suoi lavori in diverse gallerie a Milano e Genova; mentre con le collettive è arrivato fino a Mumbai, Calcutta e New Delhi.

“Citofonare 01” è un esempio della continua ricerca e dello studio costante sulla realtà di Curreri: «Sono affascinato dalla distanza breve, guardo le cose e le persone che mi circondano con occhi nuovi» afferma l’artista milanese, spiegando di fatto la genesi delle sue opere. «Tutto nasce, dunque, nell’appartamento, che non è solo uno spazio fisico ma è soprattutto un luogo mentale, appartato, lontano dal “fuori” e da tutto quello che non è esperienza diretta».

Il processo artistico segue infatti questo principio, cioè quello per cui Giordano Curreri osserva, guarda e analizza il soggetto e, senza staccare lo sguardo dalla fonte d’ispirazione, inizia a disegnare. Andando avanti con il processo, pian piano la linea della matita riproduce delle immagini in maniera oggettiva, governata soltanto dalla vista dell’artista, che si focalizza esclusivamente sul soggetto, garantendo delle espressioni nuove e contorte. I volti sono stravolti, le nature morte diventano surreali, così come gli animali sembrano ingabbiati dagli oggetti di casa, ritratti in momenti quotidiani. Questa tipologia di tecnica è chiamata “disegno cieco” e la sperimentazione di Curreri è solo agli inizi: i disegni, come se fossero dei negativi fotografici, vengono riprodotti su tela dove il colore la fa da padrone. A volte è piatto e uniforme per rappresentare un oggetto, altre è stratificato per rendere la profondità della figura o le espressioni di un volto. L’obiettivo dell’artista è quello di scavare oltre l’apparenza delle cose e delle persone.

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