Lorenzo Gnata è a Modica
per esporre la sua Medusa

Sabato sarà inaugurata la collettiva Superfresh In mostra la scultura e alcuni dipinti

Domani l’artista biellese Lorenzo Gnata (classe 1997) esporrà le proprie opere nella galleria Sacca Gallery di Modica per la collettiva “Superfresh”. Per l’occasione Gnata ha realizzato l’opera intitolata “Tra le creature della terra”.

«Nel suo insieme» spiega l’artista «l’opera é composta da una testa simile a una maschera di ispirazione classica, dalla cui bocca fuoriesce un velo di tulle nero disegnato. Si tratta della rappresentazione di una delle tre gorgoni, figure mostruose della mitologia antica delle quali fece parte la famosa Medusa, ritratta da numerosi pittori in passato. Nell’opera, la testa, realizzata in resina acrilica, evoca la presenza dei serpenti, appartenenti a Medusa, come negazione, umanizzando la figura. Dalla bocca spalancata, la gorgone genera del tulle nero che cade a cascata fino a sfiorare il pavimento. Questo mostra e cela disegni scultorei bianchi come il latte: uccelli, abitanti del mare come pesci, piovre, e poi insetti, ragni, creature della terra, perfino batteri. Questo perché, sebbene oggi la figura sia letta prevalentemente con connotazioni negative, un tempo apparteneva alla rosa di figure femminili protettrici delle creature, quali la famosa dea dei serpenti, o Potnia theròn (signora degli animali); un simbolo di prosperità riqualificato dagli studi contemporanei di genere che parla di quel rispetto che nella società di oggi manca».

Oltre all’opera citata, l’artista esporrà per la prima volta dipinti, parte della nuova produzione realizzati legando la sua ricerca del disegno in filamento 3D alla pittura. «Le opere» continua Gnata «nascono per mezzo della penna 3D come le sculture che abitualmente realizzo. In questo caso, però, il filamento, prima di abbandonare la superficie, viene colpito da ripetuti getti di colore aerografato. La successiva rimozione del filamento mostra la traccia, in negativo, della presenza / assenza dell’elemento scultoreo, manifestando la tridimensionalità della scultura come residuo. L’immagine del negativo scultoreo, definita e grafica, si smaterializza nel dipinto vegetale, a tratti diventando protagonista, a tratti perdendosi nello sfondo. Sono figure abitatrici di mondi lussureggianti, in cui gli elementi vegetali sovrastano, celano e inebriano i corpi».

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