
Magnano celebra 40 anni del Festival di Musica Antica
Il programma Presentati il ricco programma per un viaggio tra suoni, memoria e futuro, e il libro che ripercorrere le tappe del sogno di Bernard Brauchli
C’è un piccolo borgo biellese, adagiato tra i castagni e le linee dolci della Serra, dove la musica ha fatto germogliare un sogno che dura da quarant’anni. È il Festival Musica Antica di Magnano, nato nel 1985 per volontà del musicista svizzero, la cui famiglia era però originaria proprio del piccolo comune, Bernard Brauchli – scomparso nel 2023 – e oggi diventato una delle rassegne di riferimento a livello europeo per la musica barocca e preromantica eseguita su strumenti originali.
Il paese si prepara a festeggiare il compleanno del Festival con un’edizione memorabile: dal 25 luglio al 30 agosto, tra le chiese di Magnano, il Ricetto, la romanica San Secondo e per la prima volta anche la piazza comunale, si alterneranno ensemble di fama internazionale, giovani promesse, lezioni pubbliche e appuntamenti diffusi in quello che, nel tempo, è divenuto un vero e proprio villaggio musicale.
«Stiamo lavorando a questa edizione da oltre due anni – racconta con emozione Anastase Demetriadès, direttore artistico del festival dal 2019 –. È un compleanno importante, e volevamo che ogni appuntamento fosse un atto di gratitudine verso il passato e un gesto di fiducia verso il futuro. Celebrare 40 anni non significa solo ricordare, ma anche interrogarsi su dove vogliamo andare».
Un programma da capogiro:
dai Trobadores alla Vaghezza
Il concerto inaugurale si terrà venerdì 25 luglio in piazza comunale, con i Trobadores di Assisi: un ensemble giovane e appassionato che, sotto la direzione di Nicola Di Filippo e Nicholas Illes, darà vita a un “viaggio musicale” attraverso le ballate e i madrigali del Trecento italiano. Il titolo scelto – Venite amanti a la liçadra festa – è una citazione dal Codice Rossi 215 e racchiude lo spirito di gioia e condivisione che anima il festival.
Il giorno dopo, il 26 luglio, il concerto si sposterà al Ricetto di Magnano con lo stesso gruppo e il contributo speciale del Trio d’En Haut e degli strumenti tradizionali alpini.
Il primo weekend di agosto (1 e 2) sarà dedicato all’Ensemble Georges Kiss e al Quartetto d’Amore del Lachrimae Consort, che proporranno le monumentali composizioni di J.S. Bach per due, tre e quattro clavicembali. «Un evento raro, costruito anche per celebrare il 50° anniversario del Duo Kiss-Demetriadès, che è stato il cuore pulsante di tante edizioni passate», sottolinea il direttore.
Il testimone passerà quindi, l’8 e 9 agosto, all’European Union Baroque Orchestra (EUBO), diretta da Dorothee Oberlinger, con un programma dedicato ai grandi maestri del barocco europeo: da Bach a Vivaldi, da Telemann a Dall’Abaco, con la partecipazione di giovani musicisti da tutta Europa. «L’incontro tra la nostra storia e la freschezza di EUBO è un ponte generazionale e simbolico. È uno dei momenti in cui il festival guarda davvero avanti».
Venerdì 15 e sabato 16 agosto, sarà invece la volta di La Petite Bande, storica formazione guidata dal violinista belga Sigiswald Kuijken, che si esibirà insieme alla figlia Marie Kuijken al fortepiano e alla cantante Johanna Reithmeier. Il loro programma, “Deh cessate, oh miei tormenti!”, si addentrerà nel repertorio vocale di Mozart e Haydn, con arie e sonate eseguite secondo le prassi interpretative settecentesche.
Il 24 agosto, in occasione del vero compleanno del festival, andrà in scena La Festa delle Tastiere, un percorso a tappe nei luoghi più emblematici di Magnano attraverso tre strumenti simbolici: il clavicembalo, l’organo e il fortepiano. Suoneranno Albert Muehlboeck, Georges Kiss e Silva Manfrè. «Abbiamo voluto trasformare questa giornata in una passeggiata musicale, quasi a ripercorrere fisicamente le radici sonore del nostro cammino. I tasti, in fondo, sono anche archivi di memoria», dice Demetriadès.
A chiudere il festival, venerdì 29 e sabato 30 agosto, sarà l’Ensemble La Vaghezza, giovane gruppo già molto amato dal pubblico magnanese. Il concerto – intitolato Mirabilia – vedrà anche la partecipazione del Trio d’En Haut. Il repertorio proposto si muoverà tra sonate italiane, canzoni per tiorba e improvvisazioni seicentesche: una festa “colta” che riunisce rigore filologico e spirito inventivo.
Il corso estivo
e il passaggio di testimone
Oltre ai concerti, il cuore del festival batte da sempre nel corso estivo internazionale, che quest’anno – alla sua trentottesima edizione – ha registrato il tutto esaurito con 32 corsisti provenienti da 11 paesi (dalla Francia, al Giappone, dalla Scozia a Taiwan). Il corsista più giovane ha 13 anni, quello più anziano 81.
Le lezioni, dal 14 al 23 agosto, coinvolgeranno insegnanti di prestigio come Maya Kadish (violino), Silva Manfrè (organo), Georges Kiss (clavicembalo), Albert Muehlboeck (fortepiano), Luca Taccardi (violoncello e viola da gamba) e lo stesso Demetriadès, docente di direzione.
Come da tradizione, il percorso culminerà con due concerti del Coro Estivo: il 22 agosto a Magnano e il 23 a Donato. Al centro del programma: la Missa Brevis in Re Maggiore KV194 di Mozart.
Il 2025 segna però anche un momento di passaggio. Dopo anni di insegnamento, Eva Kiss lascerà la docenza di canto per passare il testimone alla giovane e talentuosa Giovanna Baviera, che entrerà ufficialmente nel team didattico nel 2026. «Eva ha rappresentato una colonna portante del nostro festival – sottolinea Demetriadès –. Siamo felici che ci accompagnerà ancora per quest’anno, in un passaggio armonioso e condiviso».
Un libro per 40 anni di memoria e il riordino dell’archivio
Per raccontare questa lunga storia è stato pubblicato il volume 40 anni di passione, una raccolta di testi, immagini, testimonianze, programmi e fotografie che restituisce lo spirito del festival attraverso le voci di chi l’ha vissuto da dentro. Dagli amici delle prime edizioni agli artisti internazionali, dagli allievi agli abitanti del paese, emerge una trama collettiva fatta di incontri, scoperte, entusiasmi.
Il libro, scritto dalla giornalista Simona Romagnoli e stampato dalla Tipografia Gariazzo, è anche un omaggio sentito a Bernard Brauchli, figura visionaria e tenace, capace di trasformare un sogno in una realtà duratura. Le sue lettere, le sue foto e i suoi racconti restituiscono la profondità di un’esperienza artistica e umana che ha lasciato tracce profonde nella comunità.
Al libro si aggiunge anche il lavoro per il rodino dell’archivio affidato a Mara Cucco e a Danilo Craveia.
«Credo che la forza di Magnano stia proprio in questo intreccio tra eccellenza musicale e spirito di accoglienza – conclude Demetriadès –. Qui si può ascoltare un concerto di altissimo livello e subito dopo parlare con l’artista davanti a un bicchiere di vino. La musica antica diventa, in questo luogo, qualcosa di profondamente contemporaneo: un modo per stare insieme, per condividere emozioni, per imparare a vedere il tempo con altri occhi».
Il sostegno del territorio
Il Festival è una realtà che si fonda su basi solide. A sostenerlo ci sono la Fondazione Brauchli, la Fondazione CrB con CulturHub, la Fondazione CrT, il comune e la parrocchia di Magnano.
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