Pistoletto e Cittadellarte portano il Terzo Paradiso tra le piramidi di Giza

L’artista italiano è tra i protagonisti della quinta edizione di Forever Is Now, la mostra internazionale dove l’arte incontra l’eternità dell’antico Egitto, unendo passato e futuro in un segno universale di rinascita

Cittadellarte e Michelangelo Pistoletto, con un’opera dedicata al Terzo Paradiso, sono protagonisti della quinta edizione di Forever Is Now, la mostra internazionale di arte contemporanea ospitata tra le Piramidi di Giza.

L’installazione collettiva riunisce artisti internazionali chiamati a rileggere l’eredità delle Piramidi di Giza attraverso le proprie pratiche contemporanee. Ospitata sul sito UNESCO e sull’altopiano circostante, luoghi di 4500 anni di storia, la manifestazione artistica non si limita a celebrare il passato, ma lo intreccia al presente, esplorando il valore simbolico e culturale delle piramidi come emblema del desiderio umano di immortalità e infinito. Le opere esposte riflettono infatti sul dialogo tra storia e contemporaneità, offrendo nuove interpretazioni del concetto di lascito e resistenza in uno dei luoghi più iconici del mondo.

Il progetto di Michelangelo Pistoletto segna un incontro simbolico tra due rappresentazioni di eternità: le Piramidi, monumenti immortali dell’antichità, e il Terzo Paradiso, segno universale di rigenerazione e armonia tra natura e artificio.

Il simbolo è una rielaborazione del segno matematico dell’infinito con l’aggiunta di un terzo cerchio centrale che rappresenta la fusione e l’equilibrio tra il mondo naturale e quello creato dall’essere umano attraverso arte, scienza e tecnologia. Pistoletto lo definisce come un’opera collettiva, un simbolo di responsabilità e rinascita che invita ogni individuo ad agire per la riconciliazione tra umanità e pianeta.

«Le piramidi sono la base, l’origine di tutta la nostra storia - spiega Michelangelo Pistoletto - che passa attraverso l’antica Roma e la Grecia e si collega persino alle questioni più urgenti del presente: il bisogno umano di guardare verso il cielo, di raggiungerlo come traguardo, pur restando radicato profondamente nella terra. Le piramidi rappresentano il desiderio di sopravvivenza dell’essere umano in termini di immortalità che diventa poi l’icona specchiante che ho creato. L’arte assume così una dimensione che trascende il tempo e oggi rinasce attraverso la formula trinamica del Terzo Paradiso, che conduce alla terza fase dell’umanità - una fase che trae conclusioni da tutto ciò che è accaduto finora per poter ricominciare. Abbiamo il passato da un lato, in uno dei cerchi della Trinamica; il futuro nel cerchio opposto; e la nostra condizione presente al centro, che raccoglie tutto il passato per trasformarlo in futuro e, allo stesso tempo, riconnettere il futuro al passato. Ecco perché è così importante oggi avere il simbolo trinario della creazione collocato proprio di fronte alle piramidi: per riconnetterci con la storia e proiettarci nel futuro».

Nato nel 2003 come estensione del pensiero artistico di Pistoletto, il Terzo Paradiso è oggi al centro di una rete internazionale di oltre 300 “Ambasciatori del Terzo Paradiso”, promossa da Fondazione Pistoletto Cittadellarte, che da più di venticinque anni opera per connettere arte e società in un percorso di trasformazione responsabile e sostenibile.

Con questo stesso spirito nasce Accademia Unidee, la scuola di arte e cambiamento sociale fondata a Biella, che oggi consolida il proprio dialogo con l’Egitto grazie a una nuova collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura del Cairo.

In occasione di Forever Is Now, Accademia Unidee ha infatti assegnato, insieme all’Istituto Italiano di Cultura del Cairo, due borse di studio rivolte a giovani talenti egiziani.

I vincitori – Mohamed Ahmed Hassan Shoeb per l’Arte Contemporanea e Rawan Emad Omar Elfarouk Mohamed Soliman per la Moda Sostenibile – sono stati selezionati tra numerose candidature per la loro capacità di interpretare i valori fondanti del percorso di Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte: il ruolo dell’arte come motore di cambiamento sociale e la sostenibilità come principio guida della creatività.

L’iniziativa rafforza i legami culturali tra Italia ed Egitto e promuove l’accesso a una formazione artistica di alta qualità fondata su creatività, etica e responsabilità. Paolo Naldini, direttore di Fondazione Pistoletto Cittadellarte, dichiara: «Le pietre delle piramidi di Giza, dell’opera di Pistoletto e di tutti i monumenti della storia stanno davanti alle vicende umane come testimoni silenziosi: il tempo lascia su di loro segni secolo dopo secolo come geroglifici su una pelle estesa che l’umanità traccia e lascia dietro di sé per le generazioni a venire. Il futuro è già ora, costruito dalle nostre opere. Le pietre raccontano al domani le storie di oggi incorporate nel loro silenzio: storie di faraoni e di lavoratori, di vita nell’al di là e qui sulla terra, di architetture per unire la terra al cielo e ogni altra opposizione, di artisti e cercatori di verità, di povera gente e di principi. Il cielo e il deserto, qui a Giza, si riflettono l’uno nell’altro e nel centro di un cerchio di pietre uno specchio accoglie ogni passante, per un istante, nell’abbraccio della storia che divora l’universo. Qui si svela il grande vuoto senza più nessuna guerra perché ogni popolo e ogni persona vi trovano incondizionatamente spazio per vivere e morire insieme. Il monumento ammonisce e mostra. Noi sapremo capire?».

In un momento storico segnato da incertezze e trasformazioni, la mostra si ispira all’enigmatica saggezza delle credenze egizie, esplorando temi di trascendenza, speranza e fede, radicati nella nostra conoscenza del passato e nella convinzione che non esista futuro senza storia. Guardiamo ai successi delle epoche passate per interrogarci, trarne ispirazione e comprendere la natura delle generazioni successive. Il Terzo Paradiso si fa così simbolo contemporaneo di immortalità, un invito universale a immaginare un nuovo inizio.

Accanto all’opera del Maestro Michelangelo Pistoletto, la manifestazione accoglierà un gruppo di altri 9 artisti internazionali di rilievo, ciascuno impegnato a reinterpretare il dialogo tra passato e futuro attraverso linguaggi visivi differenti. Tra questi: Alexandre Farto aka Vhils (Portogallo), Mert Ege Köse (Turchia), Recycle Group (Francia e Russia), J-Park (Corea del Sud), Alex Proba & SolidNature, Nadim Karam (Libano), Ana Ferrari (Brasile), King Houndekpinkou (Africa Occidentale) e Salha El Masry (Egitto).

La quinta edizione di Forever Is Now sarà aperta al pubblico dall’11 novembre al 6 dicembre 2025.

Tra la sabbia e il cielo d’Egitto, il linguaggio dell’arte si fa ponte tra passato e futuro, rinnovando a Giza il legame eterno tra creatività umana e memoria universale.

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