Scatti per la vita: Maria Bonino
e “la sua Africa”

A 19 anni dalla morte del medico pediatra biellese, il ricordo per immagini del suo impegno in Angola per i bambini malnutriti

In ricordo del medico pediatra Maria Bonino, a 19 anni dalla sua scomparsa, la Fondazione che porta il suo nome ha organizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune di Biella, la mostra fotografica “La sua Africa”, visitabile dal 16 marzo (inaugurazione alle 16) al 14 aprile nelle sale del Museo del Territorio Biellese. L’esposizione si compone di una serie di scatti di Elvezio Pagani, realizzati tra il 2006 e il 2011 nella regione di Iringa e Njombe, dove aveva vissuto e lavorato la dottoressa, dando una testimonianza delle condizioni di sfruttamento e povertà nel Continente. Medico biellese, Bonino è nota per aver svolto assistenza pediatrica in molti paesi d’Africa, prodigandosi, fino alla fine, per aiutare i bambini malnutriti in Kenia, Tanzania, Burkina Faso, Uganda, Angola. Morì il 24 marzo 2005, dopo aver contratto una febbre emorragica già segnalata l’anno precedente senza aver ricevuto risposta sugli accertamenti clinici che aveva fatto, e inviato, ai tecnici del Ministero della Sanità nella capitale Luanda: «Maria non è morta per un errore o perché aveva sottovalutato la situazione e in questo sta la sua grandezza, nella lucida consapevolezza di dare la propria vita per gli altri. Da lei abbiamo imparato la condivisione che, portata alle estreme conseguenze, è condivisione della vita fino a un eventuale consapevole sacrificio» commenta Paolo Bonino, presidente della Fondazione Maria Bonino, realtà che da 19 anni sostiene progetti che hanno a cuore la salute dei bambini e delle mamme nella cura delle malattie dell’infanzia, malnutrizione, handicap, senza trascurare la formazione di personale sanitario e medico africano, la grande eredità della dottoressa Bonino, insieme a un vivo e sentito senso di responsabilità e di impegno che ha fatto diventare un mestiere una vocazione. La svolta è avvenuta nel 1980, quando partì per una missione in Kenya. Da quel momento iniziò a frequentare i corsi di preparazione per i volontari di Medici con l’Africa Cuamm a Padova, e l’anno successivo partì per il Consolata Hospital di Ikonda, in Tanzania dove fu responsabile del reparto di pediatria, che comprende l’unità di riabilitazione per bambini malnutriti. È stata responsabile del servizio territoriale di cura delle mamme e dei bambini Mother and Child Care, responsabile del reparto di Pediatria con annessa l’Unità di bambini malnutriti presso il Centre Hospitalier Régional di Tenkodogo in Burkina Faso e ha prestato servizio all’Ospedale Regionale di Iringa, in Tanzania, come responsabile del reparto di Pediatria. Nel 2001 ha svolto un servizio di cooperazione ad Arua, in Uganda, e nel 2002-2003 ha lavorato come responsabile del reparto di Pediatria presso il St. Mary Hospital Lacor di Gulu, sempre in Uganda. A marzo 2003, è partita per Uige, in Angola, dove ha lavorato nel reparto di Pediatria dell’Ospedale provinciale della città.

È proprio nell’Ospedale di Ikonda che Elvezio Pagani, imprenditore di elettromeccanica, si è recato nel 2006, esperienza che l’ha toccato profondamente, tanto da fondare, due anni dopo, l’Associazione Kammea, con cui mette a disposizione della popolazione, e dell’Ospedale, le proprie competenze elettromeccaniche nella realizzazione di numerosi progetti. In occasione della mostra, il 21 marzo (alle 18) nella sala conferenze del Museo del Territorio Biellese, la Fondazione ospiterà Marco Trovato, direttore editoriale della rivista Africa e coordinatore delle iniziative culturali promosse dal magazine che verrà intervistato da Marco Berchi, giornalista, collaboratore de La Stampa e consulente. È stato direttore de Il Biellese e ha diretto il mensile Qui Touring e il Centro Studi del Touring Club Italiano. La mostra seguirà seguenti orari: giovedì 10-14, venerdì 14-18, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18, con ingresso gratuito.

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