Un nuovo libro di don Bessone
ci fa riscoprire don Fontanella
Storia biellese Il volume sarà presentato giovedì in seminario con don Carlo Dezzuto e Andrea Pivotto
La sobria assenza di un ritratto della copertina dell’ultimo lavoro di don Angelo Stefano Bessone, vergata dal fedele Pier Enrico Seira, sembra quasi un paradosso rispetto il titolo del volume: “Storia di un volto”.
Eppure basta inoltrarsi in uno sfoglio superficiale del poderoso volume (pagine 392, in formato “album”) per rendersi conto quanto sia eloquente il sottotitolo: “Tratti e ritratti nella vita di don Oreste Fontanella”.
Il seminario di Biella, attraverso la “Causa di Beatificazione di don Oreste Fontanella”, ben volentieri ha aderito all’idea del volume edito per i tipi di “Lassù gli Ultimi” e fresco di stampa.
Il libro, come chiaramente annuncia l’autore, è “la storia del suo volto (di don Fontanella) nella primissima infanzia, nell’adolescenza, nella giovinezza, nella maturità, fino alla morte, a soli 52 anni, il 26 marzo 1935”.
Potremmo pensare al testo di don Bessone come una sorta di appendice iconografica (non meno importante di altri documenti e testimonianze) del suo lungo lavoro di ricerca sulla figura di don Oreste Fontanella, degli uomini, dei tempi e degli ambienti che lo hanno preparato e - in un certo senso - lo hanno seguito.
Il testo si presenta come un continuum di immagini la cui separazione in capitoli è, forse, volutamente sfumata quasi a indicare una lieve catalogazione; precisi e dettagliati sono i preziosi indici di nome e di nome di luogo. E così a iniziare dal contesto stronese e biellese e dal tempo dell’infanzia fino a giungere al suo affacciarsi in seminario, l’esperienza militare durante la Grande guerra, i gruppi di seminaristi ai tempi di Fontanella (e a lui posteriori), gli ambienti del Seminario, i “preti antichi” (in quei ritratti e prime fotografie aveva fissato il suo sguardo don Oreste) e i gruppi di ecclesiastici, una sorta di carta di identità del clero biellese tra il 1934 e il 1935 (Congresso Eucaristico di Chiavazza) fino al 1947 (Congresso Eucaristico di Biella). Naturalmente non potevano mancare, secondo l’usanza dell’epoca, le foto della morte e sepoltura del Venerabile, testimonianze vivide della grande folla, ecclesiastici e laici, che ne ha preso parte, snodando il corteo per gran parte del centro storico.
Così, attraverso le fotografie, è possibile restituire non solo la storia di “quel” volto ma l’immagine di una chiesa e di un territorio. La lunga frequentazione di don Bessone con quei volti - la gran parte mai conosciuti personalmente - ha permesso non solo la pubblicazione di reperti fondamentali per lo studio di don Fontanella e della sua epoca ma anche il riconoscimento di volti di seminaristi, preti, canonici, vescovi… sottratti dall’anonimato, restituiti alla vividezza e alla significatività della loro vicenda.
Un lavoro di questo tipo è indice di una ricerca che ha segnato tutta la vita del nostro autore: se ce lo permette, forse, sarebbe stato interessante segnalare anche le fonti dove è possibile riscontrare le fotografie: alcune da importanti fondi fotografici custoditi nelle fondazioni della nostra Città, altre raccolte dalla meticolosità e dall’intuito di don Angelo.
“Storia di un volto” è un rinnovato segno di gratitudine a don Fontanella che - silenziosamente - continua a parlare dalle mura del nostro seminario: uomo e prete di allora ma attuale nella sua vocazione e nel suo ministero.
Proprio don Bessone, nell’ultimo numero de “Il Servo di Dio don Oreste Fontanella” riporta un intervento del 1986 di don Attilio Basla in cui l’autore parlando di don Fontanella (il maestro) e di don Ferraris (il discepolo) scrive: “la loro personalità sovrastava su tutti, di fronte alla loro libertà interiore: i ricchi si sentivano meno ricchi, e i poveri si sentivano meno poveri. Avevano la capacità di ridimensionare le illusioni fenomeniche e di riportare alla realtà ed ai valori essenziali”.
La stampa di questo libro è anche un segno di gratitudine a don Angelo Bessone: per la sua presenza, da sempre, in seminario, discreta e umile, prete e insegnante, ricercatore e accompagnatore silenzioso di coscienze. Questo libro è un omaggio del seminario e della diocesi di Biella al suo autore.
Il grande fotografo Henri Cartier-Bresson amava dire: “Quando mi interrogano sul ruolo del fotografo ai nostri tempi, sul potere dell’immagine… non mi va di lanciarmi in spiegazioni, so soltanto che le persone capaci di vedere sono rare quanto quelle capaci di ascoltare”.
Le foto pubblicate nel volume non sono sicuramente – tranne alcune – quelle che definiremmo foto “d’autore”, eppure proprio lo sguardo di don Bessone ce le restituiscono non solo guardate ma viste. Rilette nel loro contesto, nella loro storia, svelando così, oltre la superficie, il senso nascosto di tempi e generazioni passate.
Le immagini testimoniano così una traettoria che – come scrive don Bessone – “non incomincia con don Fontanella e non finisce con lui”: memoria e profezia.
Giovedì la presentazione in seminario
Il libro sarà presentato giovedì, alle 18.30 in seminario. Interverranno don Carlo Dezzuto e Andrea Pivotto.
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