Al via la stagione delle fiere

La 38a Milano Unica cresce con +25 per cento di espositori

Si pone come un contenitore progettato per guardare a un futuro che integra creatività, sostenibilità, digitalizzazione, etica, design, intelligenza, istinto, visione e collaborazione tra umano e digitale l’edizione numero 38 di Milano Unica che, dall’elenco (non ancora definitivo)

degli espositori, ospiterà a fine mese oltre 600 stand. Ideabiella, la sezione di riferimento per le imprese del territorio, resta stabile sulla settantina di stand mentre complessivamente i marchi biellesi presenti (alcuni nell’area di Moda In) saranno oltre 25. Il salone dedicato ai tessuti e agli accessori di alta gamma per uomo, donna e bambino aprirà i battenti a Rho il 30 gennaio (mai così presto sul calendario) per poi proseguire fino a giovedì 1 febbraio. E’ confermato il rientro nei soliti spazi che, per problemi di ristrutturazione, lo scorso luglio erano chiusi per lavori.

«A breve chiuderemo le adesioni e siamo molto soddisfatti» spiega il presidente del salone Alessandro Barberis Canonico. «Al momento è stato registrato un più 25 per cento di aziende e un più 13 per cento sui metri quadrati. Pratesi, comaschi ma anche inglesi hanno mostrato nuovo interesse e questo è un segnale positivo perché significa che Milano Unica sta diventando sempre più un riferimento per il tessile mondiale. Ovviamente sulle prenotazioni dei buyer è presto tirare le somme e bisognerà attendere almeno fino a metà gennaio».

Già la 37a edizione di Mu, con 4.700 aziende in visita di cui un terzo straniere (e un incremento del 16 per cento sull’edizione di luglio 2022) si era chiusa con successo. E anche il numero degli espositori era stato considerevole con oltre 560 brand presenti.

«Il 2023 è stato un anno fortemente positivo. Gli imprenditori hanno ancora voglia di investire e di espandersi quindi le premesse per un buon salone ci sono tutte. Certo è un momento molto delicato e complesso: l’economia mondiale che rallenta con l’Asia in testa, i conflitti, compresa la nuova guerra che non sappiamo ancora dove ci porterà, non aiutano. E questi sono purtroppo fenomeni che creano forte preoccupazione».

MU+ (ovvero MU Plus) è il concept che segnerà le collezioni della Primavera-Estate 2025, dove il suffisso «Plus» indica un incremento sia degli strumenti di analisi alla base delle ricerche creative, che dei contenuti con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, vera protagonista del vivere contemporaneo.

Secondo il direttore artistico di Milano Unica, Stefano Fadda «è diffuso il sentimento che l’Intelligenza artificiale, con il suo apprendere veloce, metodico, sistemico, possa sostituire la mente umana» ma lo sviluppo dei trend, vuole invece cogliere le potenzialità dello strumento per esplorare nuove strade e nuovi percorsi, come ulteriore supporto alla ricerca, all’inventiva e all’estro creativo umano, per incrementare con nuovi effetti, inattesi pattern e futuristiche silhouette la progettazione. «L’approccio, peraltro, è ormai indispensabile, vista la velocità con cui le nuove tecnologie stimolano conoscenza e fantasia, ma anche considerando il ritmo nel mondo affamato di novità della moda, di richieste ormai continue di collezioni e quindi di idee e nuovi stimoli creativi» spiegano da Milano Unica.

Il format «MU Plus» propone tre focus creativi suddivisi per aree merceologiche che si dipanano su 9 concept dedicati alle collezioni estive 2025.

«Perché l’AI non può che favorire un’inedita e interessante integrazione con le esigenze di mercato, il marketing e i differenti target generazionali, il design e le prestazioni tecniche, l’etica e la sostenibilità».

Un «Ir-realily Show» per Filo

Online dal 13 dicembre, il video “Ir-reality Show” con le proposte creative individuate da Gianni Bologna, ha anticipato l’edizione di Filo 2024. Gli spazi all’Allianz MiCo di Milano apriranno il 28 e il 29 febbraio con oltre un centinaio di espositori. Dopo aver archiviato il significativo traguardo della 60a edizione, e dei trent’anni di attività, con un aumento di visitatori ed espositori in crescita del 30 per cento, la due giorni dedicata ai filati per tessitura e maglieria attende buyer italiani e stranieri affidandosi al direttore creativo Gianni Bologna.

Sarà la spettacolarità delle immagini a ispirare l’area tendenze con un tema che si coniuga perfettamente con suggerimenti concreti focalizzati sul prodotto e sui processi di produzione. Filo parla agli espositori e, più in generale, ai professionisti del tessile attraverso le quattro sezioni di “Ir-reality Show”. “C’era una volta” rappresenta la tradizione tessile italiana in versione light le cui qualità devono comunque essere belle e contenere una elaborazioni che non fanno concessioni al gusto dozzinale. “Fumetto” vuole favorire lo sviluppo di una fantasia colorata e a volte ironica, esagerata e fiabesca, suggerendo un look decisamente sopra le righe. “Naturopatia” è interpretato nel senso comune del termine, con un’attenzione alla Natura dissacrata e devastata dall’uomo e lo sfruttamento incontrollato delle risorse. Infine “Serial” richiama i contenuti basici fatti di emozioni vissute quotidianamente.

Una quindicina di marchi biellesi a Pitti Filati. La fiera aprirà il 24 gennaio

Sarà Pitti Immagine Filati, a Firenze dal 24 al 26 gennaio ad aprire la stagione delle fiere con 110 i marchi presenti di cui oltre una quindicina biellesi. Il salone di riferimento per il mondo di filati e maglieria presenterà le collezioni estive 2025 delle più importanti aziende italiane e internazionali, le tendenze raccontate nello Spazio Ricerca curato da Angelo Figus e Nicola Miller, e le nuove proposte delle aree speciali Knitclub e CustomEasy.

Percepito, intuito, reale, virtuale, fuggevole, inconquistabile: il tempo scorre dal passato verso il futuro. Accelera, decelera, cerca un ritmo. Un po’ come la moda. Ecco perché “Pittitimes” è il tema che caratterizza l’expo, giunta alla 94° edizione, supportata dalla nuova campagna adv diretta dal regista Leonardo Corallini.

«Niente più della scansione temporale assomiglia ai saloni di Pitti Immagine che, puntuali, a ogni stagione propongono un confronto per anticipare e cambiare», commenta Agostino Poletto, direttore generale della fiera. «E sul tempo riflette anche la moda, accelerando le collezioni in sincopate sequenze di capsule, stabilizzandosi nel timeless, definendo il quiet luxury di capi che non passano, nella continua ricerca di un heritage identitario come segno di continuità».

Milestone, la pietra miliare, sarà il titolo del nuovo Spazio Ricerca, curato come in ogni edizione da Figus e Nicola Miller. La pietra che dai tempi dei romani segna la distanza che intercorre tra un miglio e l’altro, nelle strade pubbliche: un invito al viaggio scandito da tappe intermedie intese come traguardi di bellezza e stupore. Un viaggio nel tempo e nello spazio per cogliere e assaporare la natura straordinaria del pianeta, che va oltre ogni immaginazione. Anche quella artificiale. Tre i temi cromatici e tattili: Fluid, un’escursione termica dal freddo al caldo; Tactile, vibrante, la tattilità che permette di essere intesi e percepiti; e Concrete, sofisticato e minerale.

Due invece le aziende biellesi protagoniste in occasione della fiera Pitti Uomo che inizierà il 9 gennaio sempre alla Fortezza: Piacenza 1733 che esporrà al salone e Vitale Barberis Canonico che presenterà a Firenze il nuovo progetto “The Saxon Club”.

L’exploit del 2023

Secondo le stime del Centro Studi di Confindustria Moda, il fatturato del settore tessile abbigliamento nel 2023 ha sfiorato i 65 miliardi, segnando un + 3 per cento. Il dato conferma la ripresa sul periodo pre-Covid (il 2019 si chiuse a 56 miliardi). L’export, nei primi otto mesi dell’anno hasegnato un +3,2 per cento, pari a 25,6 miliardi di euro, con Francia (+ 12) e Germania (+ 4,5) come primi mercati di approdo. Il sentiment derivante dalle analisi qualitative per il 2024 rivela, invece, uno scenario più complesso. Si prevede una sofferenza del settore fino a maggio-giugno soprattutto perché le difficili situazioni internazionali, legate ai conflitti, non permettono di fare previsioni a lungo termine, benché il settore dell’alto di gamma si sia spesso rivelato un’area rifugio.

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