#Changedayspring
Un business plan
per il Biellese

Il 21 marzo l’invito di Agenda Digitale a politici, manager, studenti, associazioni e cittadini . Riuniti in tavoli tematici per progettare il futuro

Si può pensare ad Agenda Digitale come a una cabina di regia con l’ambizione di essere un motore per il territorio? Un territorio che, malgrado il recente report del Sole24ore che denuncia un saldo negativo di oltre 3mila imprese scomparse sul 2013 (-15,9%) e un numero di aziende tessili passato da 1.800 del 1995 a 648 del 2022, non è poi così arreso. Il Biellese sta lavorando sulla multisettorialità (turismo e food&beverage in testa), ha un tasso di disoccupazione basso (3,9%), un export che vale oltre due miliardi ed è al 14simo posto per ricchezza e consumi, come contestualizza l’autorevole quotidiano economico. Quindi passivo proprio no. In crisi d’identità forse. La fotografia negativa che siamo abituati a immaginare in realtà è la facciata, ma dietro alle fabbriche dismesse, al ritornello del declino, la provincia della lana ha un cuore che batte.

Così con Agenda Digitale il 21 marzo gli attori e non, del capoluogo si confronteranno al #changedayspring, quinta edizione di un workshop biennale in cui i partecipanti riflettono proprio sul possibile cambiamento del territorio con l’obiettivo di sperimentare direttamente la progettazione attraverso strumenti innovativi e di sviluppare una visione del Biellese di domani, valorizzando la rete e le preziose contaminazioni che essa porta.

Agenda Digitale vuole essere un soggetto che consiglia e aiuta chi è investito ufficialmente di un potere,a prendere decisioni; è una Public Utility per la trasformazione digitale del territorio attraverso servizi, obiettivi, ruoli e quadro delle risorse; che invita i partner ad aggiornare annualmente un business plan, renderlo pubblico e attuarlo secondo un principio di responsabilità etica.

La giornata di lavoro, che si svolge a Cittadellarte e che non a caso cade sotto elezioni, usa la Primavera come metafora mirando alla progettazione territoriale 2024-26.

«E’ il nostro evento più storico che raduna la nostra comunità” spiega il direttore di #AdBiela Franco Coen Sacerdotti. “Nel 2016 siamo partiti con l’idea di formare lo staff di progetto e gradualmente il changeday è diventato un laboratorio di open innovation che coinvolge tutto il territorio. Diamo e chiediamo impegno a chi viene. Bisogna esserci per capire l’energia generativa di questo appuntamento».

Sei i tavoli, costituiti ognuno da una decina di partecipanti tra cittadini, esperti, imprese, studenti e associazioni, professori universitari, politici e manager, alcuni super partes, altri prossimi alla campagna politica.

I temi affrontati sono improntati all’analisi e al confronto. #biellainclude esplorerà l’inclusione digitale di massa e delle fasce deboli coinvolgendo i consorzi socio assistenziali, riflettendo sulla possibilità di creare una mappa che faciliti l’informazione e l’accesso ai servizi del Biellese. #biellaimpresa aspira alla realizzazione del polo eCommerce, dove sviluppare, attraverso il trasferimento tecnologico, competenze all’interno delle aziende stesse. #innamoratidelbiellese è dedicato al marketing digitale e spinge l’acceleratore sull’Ai (è già pronto uno strumento ad hoc addestrato per indicare ai navigatori dove dormire, passeggiare, visitare e comprare). #pianoegov porterà sul percorso della transizione digitale degli enti pubblici, già intrapreso da alcuni Comuni, in sintonia con il piano strategico della Regione Piemonte. La parentesi Green e Sostenibilità sarà affrontata da amministratori, manager esperti del settore e professori universitari mentre sarà ancor più dinamico l’ultimo tavolo: #makebiella, che lavorerà in modo diverso dedicandosi a un piano di trasformazione territoriale.

Politici, studenti, esponenti delle associazioni locali e aspiranti amministratori pubblici in un’ora e mezzo di lavoro dovranno trovare almeno uno o più punti d’incontro guardando al 2030 e ragionando su un budget di 32 milioni. Una sfida, un gioco di squadra, una raccolta di idee per progettare il futuro al termine della quale i partecipanti porteranno con sé una metodologia da impiegare nelle loro attività, finanche per scrivere i prossimi programmi elettorali che uniscano tutti.

«Da questa edizione mi aspetto esattamente lo stesso delle precedenti: chiarezza sulle attività di AD del prossimo triennio. Delle sette progettualità messe nel business plan 2021-23 ne abbiamo realizzate quattro. Speriamo in questa tornata di essere ancora più bravi. La vera scommessa è dunque sul piano di trasformazione territoriale. Se i candidati amministratori invitati riusciranno a mettersi d’accordo anche solo su una cosa, sarà il primo fiore di una primavera che ci porterà felici al 2030».

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