Conto alla rovescia per il trasloco di Fila. Il Museo primo step del trasferimento

Lavori ultimati. Il Brand Experience Center adesso è pronto a spalancare le sue porte. L’immobile acquisto nel 2022 da Gene Yoon era in origine il luogo dove tutto è iniziato nel 1923

Sara un nuovo inizio per il complesso di viale Cesare Battisti, che ospitò le attività della Fila, fin dalla sua costruzione nel 1923, al 2004. La fabbrica torna a spalancare le porte con l’insegna della Effe rosdoblù. Nell’aprile del 2022 era infatti avvenuto lo scambio di proprietà fra il presidente Gene Yoon e l’imprenditrice Mariella Musso, titolare dell’area a sua volta acquisita nel 2006.

Da giugno, la Fondazione Fila Museum ha infatti chiuso temporaneamente al pubblico per preparare il trasloco che porterà a un importante cambiamento: il trasferimento nella nuova sede a nord della città, all’interno della storico opificio che diede il primo colpo d’ali alla lunga storia del brand. Il Museo è dunque lo step numero uno dell’operazione che ha previsto un restauro complesso dell’immobile destinato a diventare il nuovo head quarter e scelto per ripercorrere e all’occorrenza mostrare le tappe dell’evoluzione dell’azienda, i traguardi legati a doppio filo ai successi dei fuoriclasse dello sci, del tennis, della vela, del basket, delle imprese alpinistiche e in tempi più recenti delle collaborazioni con l’alta moda.Le aspettative dei vertici di Fila erano quelle di poter entrare nella nuova sede entro il 2023. Una volta completati i lavori di ristrutturazione, ormai giunti agli ultimi dettagli e spalmati su oltre 8000 metri quadrati, lo spazio oltre al Fila Museum, ospiterà infatti anche gli archivi di prodotto e marketing che custodiscono oltre 40 mila pezzi, dalle scarpe alle polo dei campioni, e che interpretano la visione del brand nell’evoluzione dello sport, dello streetwear e del fashion lungo quasi un secolo, gli uffici e alcuni spazi flessibili dedicati a eventi e meeting come avveniva negli Anni 90. «La ristrutturazione è stata ispirata a criteri di efficienza energetica e sostenibilità» ci tengono a sottolineare dagli uffici di via Seminari. Nell’arco di quasi un secolo, l’edificio aveva accompagnato la crescita di Fila e la sua trasformazione da realtà tessile a iconico marchio sportivo riconosciuto a livello mondiale, grazie alla produzione di collezioni senza tempo e all’ideazione di campagne pubblicitarie che ne hanno segnato la storia. È conto ormai alla rovescia per l’inaugurazione del Fila Brand Experience Center.

Rinasce un’area che riqualifica la città e aiuta il turismo breve

«Quando sei un giovane universitario coltivi tanti sogni ma pensare di progettare e riqualificare un isolato intero della tua città di 25 mila metri quadrati supera ogni aspettativa». Così racconta Davide Volpe, l’architetto che si sta occupando della ristrutturazione del complesso Fila.

Era il 2006 quando la famiglia Musso acquistò tutta l’area iniziando un’operazione di riconversione sul fronte di viale Cesare Battisti, trasformando l’antica foresteria della Fila in un moderno insieme di appartamenti parte del condominio battezzato per ovvi motivi “la ciminiera. Nel medesimo periodo la parte piu’ antica del complesso viene a sua volta trasformata da Volpe in un moderno loft ad uso abitativo che prende il nome di «casa riemersa», diventata famosa per le innumerevoli pubblicazioni su riviste internazionali e usato come spazio per shooting fotografici di importanti brand della moda e del design. «Ho ricercato la sintesi della ragione con la fantasia impiegando un lungo periodo di tempo a ripensare alla forma del luogo e a come gestirne le dinamiche prima di abbandonarmi al piacere di progettare» spiega il professionista. «Questa porzione di fabbrica, dalla curiosa forma che ricorda in pianta le ali di una farfalla, ha suggerito il compito di far riemergere il lato a nord da decenni oramai interrato. Al termine degli scavi la facciata presentava una sorta di stratificazione e sovrapposizione di materiali che abbiamo accuratamente mantenuto e preservato dopo una puntuale opera di risanamento che ricorda più un intervento di archeologia che non di architettura».Oggi le grandi vetrate a luce unica stabiliscono un dialogo continuo tra interno ed esterno attraverso un percorso scandito da una lunga libreria che si sviluppa per 50 metri, costruita con vecchie assi di cantiere, origine di una memoria d’infanzia che si rifá alla linea di Osvaldo Cavandoli nel tanto atteso carosello della sera, magico momento di quello straordinario periodo di vita.Nel 2022 la svolta, Mariella Musso, amministratore delegato di Biellascarpe spa, titolare degli spazi decide di rivendere l’ex opificio. «Abbiamo compreso che dando all’area una nuova destinazione potevamo fornire un contributo alla riqualificazione della città di Biella, non ricercando soluzioni speculative più volte proposte, ma dando spazio alle innovazioni che verranno messe in atto da Fila per la nuova sede, anche attraverso l’ausilio di imprese e professionisti locali» spiega l’imprenditrice.Nell’operazione di vendita rimane escluso lo storico palazzo che affaccia sul viale e che viene integralmente ristrutturato su progetto di Volpe e destinato ad appartamenti di charme per affitti brevi atti a integrare l’offerta per un turismo sul territorio in continua crescita. Lo stabile prende il nome di CasaFila1923. Inoltre nell’ambito della ristrutturazione la storica sala riunioni viene donata dalla famiglia Musso a Fila affinchè ritorni nella sede dove è giusto che debba stare. «Il 2025 segnerà pertanto l’anno di rinascita di un’enorme area della città ricca di storia, che testimonia come i privati possono credere e investire nel nostro territorio con l’appoggio delle amministrazioni locali e degli uffici competenti per raggiungere risultati che fanno onore al nostro passato» conclude Volpe.

Fratelli Fila, la storia - Tre secoli di tradizione industria tessile e moda

Nel 2026 la Fratelli Fila festeggerà 120 anni, ma la sua lunga storia ne conta quasi 270: esempio italiano di continuità familiare e industriale, tra tradizione e innovazione. La sua storia è ricca di trasformazioni, di tappe che rappresentano l’evoluzione di un’impresa che, formalmente nata nel 1906 a Ponzone con la ragione sociale “Loro Piana e Fila Robattino”, rimanda in realtà al 1782 quando un antenato, Giovanni Fila, otteneva la “Regia Patente” di produttore di panni di lana, documentando una tradizione laniera familiare avviata almeno dal 1757. Nel corso dei due secoli e oltre, la Fratelli Fila ha saputo trasformarsi pur restando fedele al settore tessile. Dopo le prime esperienze artigiane e industriali tra Coggiola, Cossato e Biella, la società si struttura sempre di più: nel febbraio 1923 Severo Fila costituisce con i soci Giovanni Piana e Umberto Vergnasco la società “Maglificio Biellese” che ha dato i natali alla attuale Fila Sport, con sede in città in viale Cesare Battisti, mentre nel 1926 viene fondata a Milano Fratelli Fila, che nel dopoguerra integra progressivamente attività come la Pettinatura Biella e lo stesso Maglificio Biellese. Negli Anni 60 la struttura cambia: le attività produttive vengono conferite a tre società autonome (Lanificio, Filatura e Maglificio), mentre Fratelli Fila si trasforma in una holding di partecipazioni. Seguono cessioni e acquisizioni. Il ciclo industriale tessile tradizionale si chiude mentre si rafforza il ruolo di gestore di brand e partecipazioni. È negli Anni 80 che una nuova attività nel settore dell’abbigliamento, e quindi alla costituzione della Beta spa, licenziataria del marchio Fred Perry e poi di Newport (distributrice del marchio Gant fino al 1995 quando entra nella holding Fratelli Fila). Eventi che sono il segno di una strategia di consolidamento da parte dell’unico ramo familiare rimasto socio, discendente diretto del fondatore Francesco Fila. Dal 2015, con la chiusura del lungo accordo con Fred Perry, la società rilancia: acquista i marchi Brooksfield e Valstar, cui affianca l’espansione con Altea nel 2019, mantenendo attivo l’accordo con Gant. Oggi Fratelli Fila gestisce attività finanziarie e immobiliari e controlla quattro marchi nel settore dell’abbigliamento.

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