
Economia & Società / Biella
Lunedì 02 Giugno 2025
Economia circolare Sasil, dalla sabbia
ai rifiuti industriali
Cinquant’anni . L’azienda di Brusnengo, concentrata sui materiali per la produzione di vetro e ceramica ha investito su tecnologie innovative e sulla ricerca
In 50 anni di attività, Sasil ha costantemente ampliato i propri processi che ponevano al centro dell’attività estrattiva di sabbie per l’industria del vetro, della ceramica e dei sanitari. A grandi passi, dal 1975 è passata dalla valorizzazione dei giacimenti di sabbia destinata alla produzione al mondo del recupero di rifiuti industriali non pericolosi, incrementando il suo impegno nell’economia circolare con un business che oggi è superiore al 50%. Il fatturato del 2024 sfiora i 20 milioni mentre sono una cinquantina i dipendenti.
Sasil ha compiuto un percorso virtuoso, focalizzato in parallelo al rispetto dell’ambiente. Ripristinando le miniere esaurite, Sasil ha creato 4 parchi tematici andando al di là di quanto richiedano le normative in vigore (il laghetto Gabella, il parco Arcobaleno, il parco Aurora e il parco delle Farfalle a Brusnengo) coinvolgendo agronomi, ornitologi e altri specialisti del settore.
«Lo schema dell’economia circolare si fonda su un sistema di ”condivisione, prestito, riutilizzo, rivalutazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali”, Sasil è questo e altro: sono anni che noi ragioniamo con questi concetti» spiega Fabio Cibin, Executive director ceramic glass and specialties.
Negli Anni 80, subito dopo l’avvio dell’attività (l’azienda è controllata al 100% da Minerali industriali la cui sede è a Novara), sono stati messi in atto fondamentali sviluppi tecnologici e di processo con l’applicazione di trattamenti minerari innovativi per valorizzare il prodotto finale. Sono stati eseguiti importanti investimenti in tecnologia per la messa a punto di nuovi processi finalizzati all’ulteriore arricchimento delle materie prime e progetti di ricerca nei settori ambientali ed energetici. Non sono mancati gli sviluppi di tecnologie innovative oggetto di brevetto grazie anche al contributo di enti di ricerca internazionali e di istituti universitari italiani ed esteri.
«Sempre più spesso ci si chiede quando un’economia si possa realmente definire circolare» aggiunge Raffaello Grazioli, Operational excellence manager. «L’opinione più comune è che il business debba puntare alla riduzione dell’impatto che ha sull’ambiente circostante. In Sasil trattiamo i materiali, siano essi provenienti da fonti naturali che da utilizzi precedenti, pensando che il nostro valore sia quello avviare la percentuale più alta possibile all’utilizzo più nobile. Sappiamo inoltre che la trasformazione richiede energia e per quella elettrica utilizziamo i nostri pannelli fotovoltaici. Infine, mitighiamo il nostro impatto con il territorio, avviando opere di ripristino ambientale sulle nostre concessioni minerarie, per metterle a disposizione della collettività. Non esistono scarti, ma solo occasioni mancate e noi tentiamo di coglierle tutte»
E’ nel 1995 che viene raggiunto l’obiettivo del recupero integrale di quanto estratto in miniera, riuscendo a commercializzare prodotti destinati all’industria della ceramica e del vetro in diversi settori il 100% del minerale estratto, senza costi di smaltimento a discarica. Attualmente Sasil è autorizzata a trattare 250 mila tonnellate di materiale tipicamente considerati rifiuti industriali non pericolosi per reinserirli nel ciclo produttivo con un nuovo utilizzo i vari settori, nell’ottica dell’economia circolare e dei principi Esg.
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