
Economia & Società / Biella
Domenica 06 Luglio 2025
Filature: cifre ancora negative
nel primo trimestre
Pitti Filati. Ha chiuso ieri il salone di Firenze: i dati di Confindustria e Istat confermano le difficoltà del comparto
Marialuisa Pacchioni
Si è chiusa ieri sera la 97 edizione di Pitti Immagine Filati, dopo tre giornate di incontri alla Fortezza da Basso di Firenze. La fiera a cui erano presenti 130 aziende tra cui una quindicina di marchi biellesi, si era aperta martedì con la comunicazione ufficiale degli ultimi dati di Confindustria Moda relativi al bilancio settoriale 2024.
Cifre non buone: come già anticipato nella nota di preconsuntivo diffusa a febbraio, la filatura archivia il 2024 in calo: se in tale occasione si era stimato un decremento nell’ordine del 6,2 per cento, a consuntivo il fatturato settoriale rileva una contrazione più marcata, del -9,8 per cento su base annua, perdendo circa 281 milioni di euro in dodici mesi. Il turnover cala, dunque, a 2,6 miliardi di euro.
La filatura laniera si conferma il comparto preponderante, con l’82,6 per cento del fatturato complessivo, mentre il filato di cotone copre il 13,4 per cento, seguito dal filato liniero (4,0 per cento).
Anche il nuovo anno per la filatura italiana si è aperto in territorio negativo. I risultati dell’indagine svolta da Confindustria Moda su un campione di aziende associate alla Federazione e operanti nel comparto della filatura rilevano, per il primo trimestre dell’anno, flessioni con riferimento al fatturato ma soprattutto alla produzione.
Anche l’indice di produzione industriale Istat relativo alla filatura mostra nei primi tre mesi del 2025 una contrazione dell’8,0 per cento, confermando quindi quanto emerso dall’indagine campionaria svolta da Confindustria Moda. A determinare questo risultato è soprattutto il calo del 13,4 per cento dell’attività produttiva in marzo e di quello del 8,5 di febbraio.
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