I tessuti made in Biella a Parigi per conquistare le maison francesi

Salone. Future Textil, appuntamento di alto livello riservato ai produttori di tessuti, ha ospitato questa settimana una decina di lanifici del distretto

Eccellenza, sostenibilità, innovazione e artigianalità. Sono le parole chiave di Future Textile, l’evento che si pone come appuntamento esclusivo del panorama tessile francese. Giunta alla sua seconda edizione, la manifestazione si è svolta questa settimana a Parigi forte del successo ottenuto al debutto, quando nel giugno 2025 aveva riunito circa 120 buyer delle più prestigiose maison, confermandosi un punto di incontro privilegiato tra creatività, manifattura di alto livello e visione responsabile del futuro della moda .

Nella lista degli espositori compare anche un buon gruppo di aziende biellesi: Botto Giuseppe, Lanificio Campore, Carlo Barbera, Tessitura di Crevacuore, Maglificio Maggia, Zignone, il gruppo Piacenza al completo con Cerruti e Lanificio Piemontese, e le aziende del gruppo Zegna: il Lanificio E.Zegna, Bonotto, Dondi e Ubertino.

«La nostra partecipazione alla manifestazione supera la presenza a Preco Paris, dove ultimamente si sono registrati malumori. Il cambio di rotta si verifica per la seconda volta dopo la defezione da Premiere Vision, fiera che si era ampliata eccessivamente dando spazio a espositori non così qualificati» spiega Ettore Piacenza. «Riproviamo con Future Textile, appuntamento che nasce per volontà di un pool di agenti francesi che rappresentano i lanifici biellesi sul campo insieme a una selezione di marchi di alto livello. Il dialogo con il mercato francese non si sovrapposizione a Milano Unica, che cade in altri momenti e che punta su un altro tipo di visitatori e di clientela. La prima edizione aveva avuto un buon feedback, quindi abbiamo deciso di tornare nuovamente a Parigi».

L’appuntamento nasce come risposta concreta alle trasformazioni che sta attraversando il settore: la crisi del fast fashion, la crescente attenzione alla tracciabilità, alle filiere etiche e all’impatto ambientale. Una nuova generazione di consumatori chiede oggi una moda più consapevole. E il lusso, insieme ai produttori tessili d’eccellenza, risponde integrando saper fare artigiano, tecnologie avanzate e sostenibilità ambientale. È proprio questa sintesi a definire l’identità dell’evento, che si propone come una piattaforma di confronto tra chi sta ridisegnando i confini dell’industria tessile.

Protagonista della manifestazione una selezione curata di 58 produttori di alta gamma, in larga parte italiani, affiancati da aziende francesi, svizzere e giapponesi. Le collezioni presentate presentano in anteprima la Primavera/Estate 2027, offrendo uno sguardo sulle tendenze future del settore.

Il salone è costruito attorno a standard di accoglienza elevati. La cornice scelta, la Salle Gaveau, è un teatro storico nel cuore di Parigi, a pochi passi dagli Champs-Élysées e circondato dagli atelier delle grandi case dell’Haute Couture: un luogo iconico che rappresenta il perfetto equilibrio tra storia e contemporaneità. Grande attenzione è riservata anche al racconto del savoir-faire francese attraverso le sue eccellenze gastronomiche: dalla premiata baguette del maestro panettiere Mickaël Reydellet, fino al caffè di specialità di Maison Caron, guidata da Anne Caron, prima donna a ricevere il titolo di miglior torrefattrice di Francia. Momento culminante è stato lo Champagne Party, con le cuvée della Maison Vaucelle, storica casa a conduzione familiare giunta alla decima generazione .

«Il livello dei precedenti saloni non era più adatto all’alta qualità del nostro Made in Italy - conferma Giovanna Maggia -. Per noi la Francia è un mercato mollo interessante e c’è ancora molto spazio che possiamo conquistare soprattutto per con le linee maschili. Presenteremo in anteprima la nuova collezione, arricchita dalla camiceria di lusso oltre a una capsule in lana mohair per l’uomo dedicata alle stagioni intermedie».

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