Il generale in visita a Sagliano, dove nascono i cappelli degli alpini

Eccellenza biellese. Il consigliere militare della premier Meloni ha visitato lo storico Cappellificio Cervo dove da sempre si producono i copri capo delle penne nere

Nei giorni scorsi lo storico stabilimento del Cappellificio Cervo, che affaccia sul torrente che gli ha dato il nome, a Sagliano Micca, ha visto un ospite d’eccezione: il generale di Corpo d’Armata Franco Federici, Consigliere militare presso la Presidenza del Consiglio. Ad attenderlo i titolari dell’azienda, l’imprenditore Giorgio Borrione con i figli Attilio e Benedetta e il presidente della sezione di Biella dell’Associazione nazionale Alpini Marco Fulcheri.

Perché tanto interesse da parte del generale? Perché lui, Alpino, da tempo desiderava conoscere e visitare una delle più antiche fabbriche a ciclo completo per la produzione di cappelli, non una qualsiasi però, quella dove da sempre nascono i copricapo delle penne nere. Guidato da Giorgio Borrione il generale ha potuto così scoprire tutte le numerosi fasi di produzioni che portano il pelo di coniglio, attraverso la follatura - l’acqua del torrente Cervo, con le sue caratteristiche chimiche è un ingrediente essenziale - a diventare un elemento riconoscibile e imprescindibile nella divisa di uno dei corpi militari più amati. Benedetta Borrione ha spiegato al generale il lavoro fatto negli ultimi anni per la valorizzazione della storia aziendale: «Abbiamo raccontato come oggi siamo una delle poche fabbriche al mondo che ancora svolgono internamente l’intero ciclo produttivo. Il nostro knowhow ci permette di realizzare un copricapo con l’accurato procedimento di feltratura a base di acqua e di imprimergli la forma prescelta tramite il calore, senza l’uso di cuciture. Abbiamo un archivio storico, ricco di oltre mille forme in legno e alluminio e quasi 400 ricette di colore. Grazie al progetto di digitalizzazione dell’archivio che abbiamo condotto, la nostra storia aziendale è ora condivisa sul portale Archivi Tessili Biellesi, così come sui siti cappellificiocervo.it e barbisiohats.com». Al termine della visita c’è stata una promessa da parte del generale a tornare per l’Adunata nazionale degli Alpini nel 2025, Adunata che come logo avrà proprio il cappello posato sul Battistero.

Cappelli d’alta moda

La storia del Cappellificio Cervo inizia nel 1897 a Sagliano Micca, nella Valle Cervo. La valle fin dal 1700 era famosa per la lavorazione artigianale dei cappelli in feltro. Quest’arte è stata trasmessa a generazioni di mastri cappellai e operai specializzati. Nello stabilimento, una delle prime cooperative di cappellai, sono stati prodotti milioni di cappelli di ogni stile e colore, esportati e apprezzati in tutto il mondo. Nel tempo alla produzione si sono aggiunti cappelli in paglia, panama, cappelli cuciti in tessuto e pezzi unici couture per il mondo della moda e del cinema. Qui nascono anche i cappelli ufficiali degli alpini con il marchio Bantam, simbolo e orgoglio di ogni Alpino, e i cappelli Barbisio, resi famosi dallo slogan “Barbisio, un nome, una marca, una garanzia”.

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