Lanieri accelera Punta su IA, atelier
e nuovi mercati

Su misura La ceo Emanuela Pignataro: l’intelligenza artificiale è entrata nei nostri processi ma il cuore resta umano. E al centro c’è il saper fare italiano

Boutique, configuratori 3D e intelligenza artificiale. Lanieri continua a costruire la sua crescita che resta ancorata al valore più solido del Made in Italy: il saper fare.

Ma se l’intelligenza artificiale è entrata nei processi, il cuore resta umano. È da questo equilibrio tra innovazione e artigianalità che prosegue la nuova fase di sviluppo del brand di abbigliamento maschile su misura che ha mosso i primi passi proprio a Biella.

A tracciarne la rotta oggi è Emanuela Pignataro, ceo dell’e-commerce italiano, che guarda all’IA come a uno strumento di supporto, non di sostituzione: «L’intelligenza artificiale può aiutare il processo ma servono le persone, di questo ne siamo convinti. La stiamo introducendo nello “sdifettamento”, un passaggio in cui realmente questo strumento può fare la differenza. L’IA interviene nella parte back end, nella validazione delle misure: ma sappiamo bene che l’esperienza digitale, del resto, è fatta dalle persone fisiche»..

È una visione, questa, che riflette e conferma l’anima ibrida di Lanieri, nata sul web ma sempre più presente anche nello spazio fisico. Dopo l’apertura del primo atelier a Milano, il laboratorio ha cambiato indirizzo e volto: oggi si trova in piazza Velasca, nel cuore della città. «Lanieri si è sempre basata su atelier senza vetrina - spiega Pignataro - ma l’area digitale è diventata sempre più competitiva e abbiamo compreso che occorre scendere in strada, avere una diversa visibilità, che privilegi soprattutto il brand, andando così a raggiungere anche chi non lo conosce».

Il passaggio del 100% di Lanieri al Gruppo Reda ha segnato una svolta strutturale. Da startup digitale la società è cresciuta diventando una realtà organizzata, con un posizionamento sempre più orientato al premium luxury. «Abbiamo iniziato costruendo il management e quindi un team. Sono poi state individuate le potenzialità di crescita. Di qui l’apertura di negozi fisici e la necessità di aumentare la loro presenza in Europa».

Oggi il marchio conta otto atelier, tre in Francia - due a Parigi e uno a Lione - a cui si sono aggiunti Bruxelles e Madrid nel 2024. In Italia sono attivi Torino, Roma e Milano. I numeri raccontano intanto una crescita costante: per il 2025 la previsione è di arrivare a oltre 3.500 abiti e 5.000 camicie.

Nato nel 2012 come primo e-commerce italiano dedicato al su misura maschile, Lanieri ha costruito un modello che combina tecnologia e manifattura sartoriale, utilizzando esclusivamente tessuti dei migliori produttori italiani e biellesi.

«Oggi siamo piccola azienda, indipendente per la gestione ma parte di un grande gruppo tessile grazie al quale beneficiamo di servizi in modo sinergico e ottimizzato», spiega ancora Pignataro. «Abbiamo solo tessuti e produttori certificati, tutto è inserito in un processo digitalizzato, la filiera di produzione è sotto controllo. La trasparenza è un tema importante e attuale».

L’export resta prevalentemente europeo: il 53% del fatturato è ancora in Italia, il resto all’estero. «Abbiamo clienti cinesi e asiatici - prosegue - ma sono i tempi di spedizione che ci impediscono di prendere quel mercato in seria considerazione. Molti però ordinano quando sanno di viaggiare in Italia, per ritirare poi l’abito in boutique».

Per rispondere alle esigenze dei clienti europei più impazienti è nata anche la produzione express. «La personalizzazione è parte del nostro Dna. Non si tratta solo di confezionare un “su misura” ma di rendere il capo unico proprio perché scelto dal cliente in tutti i suoi dettagli».

E nel futuro ci potrebbe essere presto spazio anche per la linea donna. «Stiamo aspettando il momento giusto. C’è un’opportunità di mercato, ma questo ampliamento richiede investimenti. Stiamo facendo dei test per essere pronti quando sarà il momento».

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